lunedì 13 febbraio 2023

La resurrezione di Lazzaro nell' analisi di uno studioso


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Questo abstract è stato tratto dal libro di Vincenzo Pisciuneri  Il mistero della seconda nascita                                                    

   Nel Vangelo di Giovanni è scritto che Gesù amava Lazzaro, ma che non si affrettò a raggiungerlo quando stava morendo. Alle due sorelle di Lazzaro, Gesù disse:

questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio”…

  

  Gesù si trattenne per due giorni e poi disse ai discepoli: “Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma vado a svegliarlo”. Nel linguaggio mistico misterico il termine amore, descrive l’intimo rapporto fra Maestro e discepolo non certamente un rapporto carnale. Gesù disse: “Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là”… e allora Tommaso detto Didimo disse ai condiscepoli “andiamo anche noi a morire con lui”.Interpretato alla lettera sembra strano che Tommaso voglia partecipare ad una morte collettiva! Quando giunse alla casa di Lazzaro Marta rimproverò il Maestro di non essere arrivato prima. Marta e Maria erano le due sorelle di Lazzaro, la prima è descritta come interessata alle faccende di casa, la seconda Maria, viceversa è descritta accovacciata ai piedi del Maestro ad ascoltare gli Insegnamenti. Gesù rispose in modo brusco a Marta, a colei che non era intima nell’Insegnamento dicendo: “

Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me non muore mai.

In questo episodio Gesù si manifesta come colui che è in possesso delle Chiavi della Vita e della Morte. Negli antichi misteri il candidato doveva morire per poi risorgere a nuova vita dopo tre giorni e mezzo richiamato a nuova vita dall’Iniziatore. L’episodio del risveglio di Lazzaro è narrato unicamente nel Vangelo di Giovanni e divide praticamente in due la narrazione evangelica. Risorge Lazzaro, l’intimo di Gesù, e dopo allora non si menziona più Lazzaro 53

ma un nuovo Giovanni, l’Evangelista, che conclude il Vangelo con l’affermazione: “

Questo è il discepolo che rende testimonianza 54 su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera” 55 .

Le vicende di Lazzaro sono narrate solo da Giovanni nel suo Vangelo e riguardano come tutti ben sanno la resurrezione di Lazzaro morto da tre giorni e rinchiuso nel ventre della terra, in una grotta. Gesù compie un segno e i Sommi Sacerdoti e i Sadducei riuniti in Sinedrio dissero:“

Quest’uomo compie molti segni56 … e da quel giorno (i Sadducei) “decisero di ucciderlo”57.

A differenza degli altri discepoli, Lazzaro dopo essere stato resuscitato, è condannato a morte 58 dai Sommi Sacerdoti, dopo di che non nel Vangelo non si nomina più Lazzaro, ma Giovanni. Perché decisero di uccidere il Maestro che compiva molti segni?

E allora scribi e farisei lo interrogarono: “Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno”. Ed egli rispose: “Una generazione perversa ed adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona il profeta: come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’Uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.59 L’esperienza di Giona nel ventre della Balena è di tipo misterico, egli scende nell’Abisso 60 e vi resta per tre giorni completi, come morto per il mondo esterno, sepolto come in una bara simboleggiata dal ventre della balena. L’uscita alla luce dalla caverna-ventre della balena equivale, nel linguaggio mistico, ad una nuova nascita. Il Messia nel Talmud è chiamato Dag o Pesce, l’Ichthus, il Pesce Salvatore della tradizione cristiana. Giona il profeta è chiamato dagli Arabi Dhùn-Nûm , il piccolo pesce, ingoiato dal Grande Pesce. Gesù è anche il pescatore che cattura i piccoli pesci nella sua rete. Le vicende di Giona descrivono in un linguaggio volutamente allegorico, un’Iniziazione misterica. Uno dei riti iniziatici più importanti è quello del passaggio attraverso la pelle di resurrezione. La pelle simile ad un lenzuolo funerario è l’involucro che protegge le trasformazioni più intime, le quali si producono nel passaggio dalla morte alla vita. Il passaggio nella pelle come rito nel Libro dei Morti viene eseguito da Anubis, patrono dell’Imbalsamazione aveva il titolo di colui che è nelle bende, che afferma di essere passato nella meskhent. Le bende e il lenzuolo funerario, la pelle, hanno qui lo stesso significato. Nel 1958 il prof. Morton Smith della Columbia University scoprì in un monastero di Gerusalemme una lettera di Clemente Alessandrino a Teodoro, dove egli ammette l’esistenza di un Vangelo segreto di Marco 61 copiato ad Alessandria da Carpocrate e da lui travisato in una dottrina blasfema e carnale, e perciò ordina a Teodoro di negarne l’esistenza. Clemente cita un brano dove Lazzaro nella tomba sentendo avvicinarsi Gesù gli lanciò un grido… e dopo sei giorni Gesù gli disse che doveva fare e gli insegnò il Mistero del Regno di Dio. Questo episodio per il prof. M.Smith è riferibile ad una iniziazione misterica e non ha nulla di miracoloso come viene fatto intendere da una interpretazione letterale del Vangelo di Giovanni.

L’iniziazione pubblica di Lazzaro fu considerata dai seguaci della Tradizione Talmudica, come un’infrazione all’antica legge dei Misteri che imponeva la segretezza del rito. Ecco perché da quel giorno inizia la persecuzione da parte dei custodi della Tradizione Ebraica nei confronti di Gesù considerato un rivoluzionario, un trasgressore dell’antica Legge. Sul fatto che Lazzaro sia diventato Giovanni, il discepolo amato è d’accordo anche il teologo J. Kreyenbübl in Das Evangelium der Wahrheit, volume pubblicato nel 1900. Su questa ipotesi sono anche d’accordo lo studioso K. A. Eckhrdt nell’opera Der Tod des Johannes (La morte di Giovanni, anno 1961), e il filologo biblico William Browlee (Whence The Gospel According to John, p.112).La resurrezione o iniziazione di Lazzaro, si ritrova nei Misteri Egizi, ove l’iniziando ora ppresentato come un defunto, dopo il rito assumeva il nome di Osiride. Sia Osiride che il defunto erano rappresentato avvolti nelle bende come delle mummie. La tradizione egizia ci informa che Horos , il figlio di Osiride, resuscitò un uomo di nome El-Azar-us. El, per gli Ebrei è il nome di Dio (nonché del Sole). Azar è uno dei vari nomi di Osiride, che con l’aggiunta di una lettera diviene Lazar, cioè Lazzaro. Nel mito egizio il risveglio dal sonno della morte di Osiride è rappresentato fra due donne, le dee Nephtys (Marta) e Iside (Maria).Erodoto e Plutarco ci informano che la figura di un morto era fatta circolare durante i banchetti egiziani e gli ospiti erano invitati a guardarla e a mangiare e bere ed essere felici, perché dopo la morte sarebbero diventati immortali. Questo tipo di immortalità era chiamata karest o karust. Il karest era raffigurato come un’immagine avvolta in un vestito bianco senza cuciture, come il sudario di Lazzaro. Questo karest fra i Latini divenne chrest Kestoi fra i Greci.

53 Le due sorelle di Lazzaro Marta e Maria viceversa continuano ad essere menzionate e sempre vicine a Gesù, che fine avrebbe fatto Lazzaro?

54 Giovanni rende testimonianza anche se non menzionato perché egli era presente nella veste di Lazzaro.

55 Giovanni, 21, 24.

56 Giovanni, 11, 47.

57 Giovanni, 11, 53.

58 Giovanni, 12, 10.

59 Matteo, 12, 38-42.

60 L’Abisso mi ha avvolto… la terra con le sue sbarre mi ha rinchiuso per sempre