Già, ma il dovere di un giornalista non è valutare il danno (politico o altro) di una notizia, è semplicemente riportare il fatto accaduto, facendo attenzione alla fedeltà della cronaca , quindi indagando seriamente la realtà accaduta qualora non fosse stato presente o, addirittura, testimoniandola in prima persona. stop! il resto è demagogia pura.
Sì, caro Gus, hai proprio colto nel segno! Il tuo commento denota il vero dramma di tutte le situazioni in cui la Ragione dimentica la sua autorità morale, abdica alla ragion di stato il suo ruolo, il suo potere. Proprio come accade in Palestina, proprio come è recentemente accaduto in Ucraina. Certamente Ustica, come il caso Enrico Mattei, come quello della Moby Prince, tutte situazioni in cui s'è visto un giornalismo di stato (poi per fortuna c'è anche buon giornalismo, purtroppo senza le stesse casse di risonanza mediatiche*) prono, ancora una volta, ai dettami del palazzo, alla volontà di occultamento necessaria - si dirà - alla 'ragion di stato'. Ma una responsabilità bella grossa sta in quella conventicola di 'informatori' smemorati rispetto al loro dovere professionale (che riguarda il saper fare cronaca) e dediti soprattutto a divulgare opinioni, piuttosto che fatti.
*Ricordiamo la povera Ilaria e il suo fido compagno, martire anch'egli del dovere di cronaca, l'indimenticato Miran. Per quelli che non sono come loro, piume di struzzo a vagonate.
L'ironia graffiante di George Grosz vale molte parole. Da notare il vaso da notte in testa al compiacente giornalista e, forse poco visibile (In basso a sinistra del dettaglio) la piuma di struzzo, simbolo d'infamia.
Ustica. L'aeroplano italiano è stato colpito per sbaglio. I francesi avevano un altro obiettivo.
RispondiEliminaA questo punto divulgare questa notizia è dannoso.
Già, ma il dovere di un giornalista non è valutare il danno (politico o altro) di una notizia, è semplicemente riportare il fatto accaduto, facendo attenzione alla fedeltà della cronaca , quindi indagando seriamente la realtà accaduta qualora non fosse stato presente o, addirittura, testimoniandola in prima persona. stop! il resto è demagogia pura.
RispondiEliminaSì, caro Gus, hai proprio colto nel segno! Il tuo commento denota il vero dramma di tutte
le situazioni in cui la Ragione dimentica la sua autorità morale, abdica alla ragion di
stato il suo ruolo, il suo potere. Proprio come accade in Palestina, proprio come è
recentemente accaduto in Ucraina. Certamente Ustica, come il caso Enrico Mattei, come quello
della Moby Prince, tutte situazioni in cui s'è visto un giornalismo di stato (poi per fortuna
c'è anche buon giornalismo, purtroppo senza le stesse casse di risonanza mediatiche*) prono, ancora una volta, ai dettami del palazzo, alla volontà di occultamento necessaria - si dirà - alla 'ragion di stato'. Ma una responsabilità bella grossa sta in quella conventicola di 'informatori' smemorati rispetto al loro dovere professionale (che riguarda il saper fare cronaca) e dediti soprattutto a divulgare opinioni, piuttosto che fatti.
*Ricordiamo la povera Ilaria e il suo fido compagno, martire anch'egli del dovere di cronaca,
l'indimenticato Miran. Per quelli che non sono come loro, piume di struzzo a vagonate.
L'ironia graffiante di George Grosz vale molte parole.
Da notare il vaso da notte in testa al compiacente giornalista e, forse poco visibile (In basso
a sinistra del dettaglio) la piuma di struzzo, simbolo d'infamia.
Sui giornalisti del passato pesano i morti di ieri e di oggi , mentre sui giornalisti degli attuali quotidiani pesano i morti che verranno.
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