Ho pensato di aggiungere agli argomenti di questo spazio telematico un
riferimento costante alle tematiche trattate dal Professor Enzo Pennetta sul solco dei post pubblicati sul
sito Critica Scientifica. Non nascondo di
nutrire attese sulla possibilità che da un confronto puramente intellettuale si
possa giungere a un progetto concreto, a una sinergia di intenti e idee che
possano un giorno dar vita a un ambiente di confronto libero da costrizioni e
dettami, e da questo primo passo possa
aver origine la pianificazione di una strategia capace di
proporre ed imporre nel tempo alternative efficaci contro lo strapotere dei
mezzi di comunicazioni controllati dall’autorità vigente. Com’é noto, tutti gli
spazi fisici e virtuali, nonché radio-televisivi, sono nelle mani di
entità politiche (ma non sempre), allo scopo di perpetuare canoni e logiche
utili al consolidamento di una comunicazione monodirezionale capace di
mantenere ben salde le redini di una forma di pensiero unica, fortemente dominante
e, per queste ragioni, esclusivamente ideologica. Chissà se negli anni a venire
si potranno creare le premesse per strutturare un luogo in cui il dibattito aperto e non condizionato da vincoli
di carriera o pressioni esterne - uno spazio cioè in cui si incoraggi la promozione di opere
messe al bando dai media - abbia la meglio, o perlomeno riesca a raggiungere un
pubblico disorientato , quando non del tutto deluso, da un indirizzo di pensiero
indotto.
Se la memoria non m’inganna, mi sembra di rammentare che ad inizio Novecento (ma già segnali molto evidenti si erano manifestati alla fine dell’Ottocento) le avanguardie artistiche lasciate a i margini, quando non pregiudizialmente escluse, dagli spazi espositivi ufficiali (ferventi promotori dei modelli classicisti), avessero tentato e portato a compimento l’ambizioso progetto di creare dal nulla spazi alternativi a quelli dell’accademia, introducendo concetti e temi del tutto distanti dal vecchiume stantìo e fossilizzato dei ministeri per la cultura costruiti sotto l’egida di regimi reazionari. Non so se, oggi, la vecchia lezione possa essere servita a qualcosa, certo che, a dare uno sguardo alla rete, al proliferare di tanta paccottiglia inutile, un progetto del genere non sembrerebbe perseguibile. Chissà cosa ne pensa il buon Enzo Pennetta che mi piacerebbe davvero vedere alla testa di un’agguerrita squadriglia di sognatori...
Infamia un libro di Enzo Pennetta. Chorabooks Edizioni