giovedì 25 agosto 2022

Il Libro dei Numeri (Prima parte)

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    In questa seconda parte del nostro saggio cercheremo di  addentrarci in maniera più decisa nell’intimo dei calcoli che ci hanno consentito di individuare il significato astronomico di alcune cifre ricorrenti, o i loro rapporti, affinché, attraverso il linguaggio di una matematica  intuitiva e  per  nulla  complicata (Come quella, d’altronde, che era appannaggio di popolazioni vissute molti secoli fa.), si potesse giungere alla comprensione di alcuni fenomeni, oltre che alla scoperta di misure di particolari ed importanti moti planetari quali: la rotazione della terra intorno al proprio asse, la durata delle ore di luce o di buio, le rotazioni della luna intorno alla terra, le sue eclissi totali o parziali. Non si tratta allora di spaziare con l’immaginazione nelle dinamiche più remote di cataclismi planetari avvenuti milioni, se non miliardi di anni fa (alludo nello specifico alle teorie sull’Enuma Elish e all’ interpretazione che è stata fatta da scrittori come Zecaria Sitchin, delle sue antiche e preziose tavolette), ma di indagare con un metodo efficace i movimenti delle stelle.

    Ricorrendo alla congettura fine a sé, priva cioè di  adeguate verifiche, i traduttori letterali come Sitchin, hanno finito per farsi guidare della fantasia più sfrenata, anziché dal rigore della scienza che, nella sua professione di traduttore, non deve aver frequentato poi tanto. Le nostre indagini in definitiva non fanno che confermare quanto e come, civiltà molto antiche si occupassero più che altro del nostro sistema solare, in virtù di quanto avessero potuto osservare negli ultimi cinque, seimila, o persino ventimila anni.

 

   Partiamo perciò dalle relazioni numeriche (E dunque astronomiche) incontrate già nei primi capitoli della Genesi. Siamo nell’ordine di quei reperti facenti parte del Pentateuco e ritenuti dagli esperti (Non da noi!) fra i più antichi della tradizione rabbinica. I ricercatori più ortodossi hanno attribuito questi primi documenti al periodo mosaico, e possiamo giurare che essi abbiano presentato validi argomenti a sostegno delle loro tesi, benché, da parte nostra, non riteniamo di possedere gli strumenti adatti per suffragare eventuali confutazioni.

    Nei successivi libri del vasto corpo biblico, fra quelli accettati dal cattolicesimo, solo alcuni salmi (Fra i quali il Salmo 90,) possono vantare origini  lontane. Il Salmo 90, infatti, riporta un caso emblematico nel quale, dopo aver sviluppato i termini dell’equazione criptata nel testo, siamo giunti ad individuare (nella misura di ore solari) una precisa cifra corrispondente alla durata del grado precessionale. Stiamo parlando della stessa, identica cifra rilevata anche nel Libro dei Numeri (Che in Genesi diventa 71.4583333 anni solari). Si tratta dunque di ben due casi, in Salmo 90 e Numeri, in cui vengono nascoste nel testo identiche cifre che sembrano suggerire  non vi sia modo alcuno di appellarsi alla casualità del dato trascritto da redattori sapienti. Coloro che, nel nome di una improponibile casualità, cercano di screditare il significato da noi attribuito a quel preciso numero, rischiano di fare dunque, una meschina figura! Non meno meschina di quella fatta fare da Charles Snow ai superbi letterati dei suoi tempi. Per quelli che preferiscono ancor oggi dar peso alle supposizioni dei dotti, piuttosto che alla verifica del metodo, le nostre soluzioni possono esser viste come speculazioni opportunistiche, in virtù delle quali, qualunque cifra avessimo individuato, sarebbe risultata utile in una rappresentazione cosmica, visto che tante e varie sono le misurazioni di spazi o tempi che si possono ricondurre alla rappresentazione di un moto planetario.

    Rifiutiamo decisamente questa scontata insinuazione di opportunismo intellettuale, anzitutto per la ricorrenza di certi dati, e poi per la precisione assoluta dei numeri (Non stiamo parlando di misure vagamente simili fra loro, ma di cifre perfettamente sovrapponibili a quelle rilevate attualmente con l’utilizzo dei migliori strumenti messi a disposizione dalla tecnologia moderna). Nel caso del grado precessionale (Che è la trecentosessantesima parte del ciclo della precessione degli equinozi), vorrei ripetere ancora una volta che, secondo le nostre analisi, è stato rinvenuto pressoché identico in almeno due libri della Bibbia. Appare dunque, a nostro modesto avviso, di grande rilevanza la possibilità di un inserimento volontario da parte dei redattori biblici e di un calcolo necessario alla quantificazione di quei tempi che riguardano, in sostanza, la velocità del lento movimento di rotazione giroscopica dell’asse terrestre. Ed allora, il suggerimento che sentiamo di dover passare ai nostri detrattori, è quello di valutare bene, prima di giudicare negativamente gli altri casi da noi segnalati, nei quali la presenza di una specifica cifra appare un’evidenza, non un’eccezione fortuita. Anticipiamo, a beneficio degli interessati, che i casi appena menzionati col loro corredo di analisi, saranno descritti meglio nei prossimi passaggi di questo lavoro.

 

  Dopo aver analizzato in Genesi, la relazione fra la sommatoria delle età dei patriarchi antidiluviani e il numero 120 individuato nei pressi dello stesso capitolo, proveremo a sviluppare il calcolo che ci ha consentito di svelare una rilevazione molto simile, anche nel Libro dei Numeri; in questo testo vi sono  rapporti che appaiono a primo acchito come semplici elenchi di persone, nella forma di censimenti della popolazione ebraica. Il Libro dei Numeri, quindi, mette insieme una serie di registri che riportano precisi conteggi di persone che non sarebbero da intendersi, in realtà, soltanto come esseri umani. Abbiamo così affrontato una serie di calcoli partendo dalla possibilità che tali cifre indicassero quantità temporali ben definite, nella fattispecie ore solari.

Così come abbiamo fatto in precedenza per il Libro di Daniele, che peraltro ha riscosso un discreto numero di contatti da diverse parti del mondo (In particolare, siamo stati seguiti dagli Stati Uniti, Dalla Russia e dalla Francia, poi, in misura nettamente minore, anche dai Paesi Bassi dalla Germania, dall’Ucraina, et al.), anche per il Libro dei Numeri, data l’alta significatività delle cifre in esso riposte, abbiamo fatto in modo di suddividere il materiale raccolto in  due diversi paragrafi. L’auspicio è quello di raccogliere quanti più lettori possibile, è quello di stimolare riflessioni e considerazioni che ci consentano di affinare delle tesi già abbastanza robuste, se non altro per l’importanza delle correlazioni individuate. Se poi, dato il rientro dalla pausa estiva, queste nostre attese si riveleranno corrette, se con questi nuovi articoli riusciremo a migliorare quanto proposto con i post sulla profezia di Daniele,  e sbalzare questi dalla graduatoria dei post più consultati, potremmo dirci pienamente appagati per l’impegno intrapreso.   Ringraziamo in anticipo coloro che troveranno il tempo e la voglia di seguirci fino in fondo.            

 


                                       Il Libro dei Numeri

 

    La sorprendente corrispondenza ottenuta dalla relazione fra  la  somma  dell’età dei patriarchi e la cifra 120, riportata in Genesi 6: 3-4, dovrebbe bastare a convincere gli scettici più scettici, tuttavia se esistesse ancora qualcuno in grado di sollevare dubbi, nel nome di un non meglio precisato principio di casualità (per nascondere una più verosimile incapacità di analisi), mi piacerebbe sottoporgli altre curiose corrispondenze da inserire nel computo dei dati messi a nostra disposizione dagli sconosciuti, e soprattutto competenti, autori biblici.

    Per l’occasione ho voluto rivisitare alcuni passi del Libro dei Numeri, nella stesura del quale non è stato difficile notare l’adozione di un chiaro modello codificato di tipo alfanumerico dal momento che tutto il testo è contraddistinto dalla presenza di numerose cifre.

     Nelle versioni più conosciute, il Libro dei Numeri comincia col censimento del popolo d’Israele. Nell’opera compaiono altri censimenti ed anzi ne occupano un vasto  spazio, ma ciò non sembra aver convinto nessuno a prodigarsi nell’impegno di comprendere il motivo di tanta attenzione per questi puntigliosi registri demografici. Ufficialmente, nelle righe di prefazione, i traduttori anticipano che, in sostanza, l’intero corpo di scritti è composto da un insieme eterogeneo di leggi e narrazioni, spesso vivaci e – così mi è capitato di leggere – ‘…intense anche sotto il profilo teologico’. Il Sinai è lo sfondo naturale che appare costantemente nei primi dieci capitoli : esso è lo spartiacque che divide i due grandi versanti dell’itinerario nel deserto verso la terra della libertà: dalla schiavitù d’Egitto all’intimità con Dio al Sinai, dal Sinai all’orizzonte tanto atteso della terra promessa. I traduttori si soffermano molto su aggettivi e descrizioni evocative, quasi a voler sottolineare il carattere spirituale che impregna l’intero racconto; si offre al lettore la rappresentazione di un momento molto importante perché carico di attesa per la vigilia dell’ultima partenza prima dell’arrivo sulle sponde del fiume Giordano, tappa finale del viaggio. Il libro disegna la marcia con una sequenza di scene legate alle località attraversate e mescola narrazioni suggestive con norme legislative e registri dal sapore più freddo, meno coinvolgente. L’ultimo quarto del libro è ambientato nelle steppe del Moab, dove il popolo in marcia incontra gli ultimi inconvenienti della lunga peregrinazione. Anche qui, i traduttori pongono in risalto come gli ostacoli siano soprattutto interiori, come lo è la tentazione verso i culti della fertilità dei Madianiti che tuttavia non dovrà contaminare la purezza del ‘popolo di Dio’. Questo sembra essere un tema molto importante per il redattore, che segna già nei primi paragrafi una serie di peccati da espiarsi con una puntuale oblazione all’indirizzo del Signore Dio del popolo d’Israele.

       Insomma, nonostante il vasto materiale letterario, sembra proprio che la questione dei numeri e delle cifre, a sentire il parere dei teologi, non abbia alcun significato, non riguardi nulla che valga la pena di esser ricordato o indagato più a fondo. Stramberie di questi ebrei fissati con la precisione delle carte, si dirà nei tempi a venire. Non per noi! Tanto per riprendere il testo dall’angolazione che più ci compete, ho subito riportato nella Tabella 2 A  le cifre esatte della quantità di individui appartenuti alle dodici tribù di Israele; tali elenchi si potranno trovare, senza modifiche di sorta, in una qualunque versione della Bibbia masoretica, un volume praticamente immancabile nella libreria di ogni tipica famiglia europea.

Tab 2 A

________________________________________________________________

Orientamento        nome     Uomini da 20 anni in su       1° cens.       2° cens.

e ordine di               tribù            1° cens       2° cens

marcia

------------------------------------------------------------------------------------------------

Sud          Ruben      Elisur           46500     43730          

II linea                     Simeone        59300       22200              151450        106430

                                  Gad              45650       40500

                ________________________________________________

 

Est          Giuda      Nacason          64600        76500                   

I linea                    Issacar              54400        64300           186400         201300  

                               Zabulon            57400        60500

 

                __________________________________________________

 

Ovest    Efraim       Elisama          40500        32500

III linea                    Manasse        32200        52700            108100        130800

                                Beniamino     35400        45600

 

                __________________________________________________

 

Nord       Dan     Achiezer           62700          64400

IV linea              Aser                 41500          53400             157600        163200

                           Neftali              53400          45400


   Nelle colonne a destra della tabella abbiamo trascritto le sommatorie corrispondenti al primo e al secondo censimento, nelle quali è annoverata la quantità complessiva degli (uomini) israeliti. Nel capitolo in cui si parla della disposizione delle tribù nell’accampamento israelita, non deve passare in secondo piano la descrizione dell’ordine di marcia imposto alle tribù da Yahweh. All’inizio, proprio nella prima linea,  viene menzionata la tribù di Giuda. Questa compagnia, formata in totale da 186400 individui, si accamperà a oriente e sarà la prima a muoversi. La seconda tribù citata sarà quella di Ruben, nella seconda linea, una compagnia di ben 151450 individui che si accamperà a Sud e sarà la seconda a muoversi. La terza tribù, sarà quella di  Efraim, nella terza linea. I censiti di questa tribù saranno 108100, che si accamperanno a ovest e saranno i terzi a muoversi. L’ultima e quarta tribù sarà quella di Dan, nella quarta linea di marcia. Questa tribù conta 157600 individui che si accamperanno a nord e saranno i quarti ed ultimi a muoversi. La descrizione dell’esatta disposizione di marcia orientata sui quattro punti cardinali, sembra seguire uno schema circolare. Se la prima tribù – Quella di Giuda - rappresentasse la costellazione che all’equinozio di primavera di quell’epoca presente nel cielo a Est prima del sorgere del sole, non faremmo alcuna fatica ad associarla alla casa dell’Ariete. Di conseguenza, potremmo identificare con la seconda tribù, la costellazione del solstizio estivo (Capricorno), la terza quella dell’equinozio d’autunno (Bilancia) ed infine, la quarta, potrebbe rappresentare la casa zodiacale presente nel cielo al solstizio invernale prima dell’alba (Cancro). Questa disposizione potrebbe perciò anticipare lo spostamento delle costellazioni in transito da est  in senso orario, che ricalcano la traiettoria ciclica della precessione degli equinozi, secondo una linea assolutamente invisibile perché troppo lenta per esser percepita dall’occhio e dal cervello umano. Tuttavia, lo schema della precessione è riproducibile graficamente (vedi figura successiva del cielo notturno).


   Analizziamo ora la ragione per cui il movimento delle case zodiacali non può essere quello, perfettamente visibile, del consueto cielo notturno. L’occhio umano percepisce infatti un movimento graduale delle costellazioni che vanno da est verso ovest ogni notte. Se l’autore del testo avesse voluto far riferimento a questo ciclo quotidiano, e quindi avesse voluto dire che la costellazione dell’Ariete si sposta da est verso ovest, perché mai avrebbe fatto corrispondere la somma finale con la cifra 603550? Crediamo cioè che il senso di marcia indicato dal testo possa essere quello della precessione perché, in caso contrario, non avrebbe alcun senso che  la somma delle quattro rilevazioni fornisse il tempo della durata esatta del  grado precessionale, che come detto è stato inizialmente calcolato in 70 anni, corretto successivamente col più preciso 71,5 anni.. 



                             Direzione precessionale del movimento del Capricorno  E dell’Ariete :  ß     


   Questo dato tanto preciso ci permette di capire che l’autore stia raccontando le fasi di un movimento legato alla precessione, il quale per esser rilevato avrebbe richiesto (secondo il nostro parere) l’intervento di quattro eruditi della casta sacerdotale, così da coprire il lasso di tempo necessario a registrare la traiettoria degli astri in oltre settanta lunghi anni solari. Entro il proprio periodo di osservazione, ciascun astronomo avrebbe poi suddiviso le quantità dei tre sottogruppi fornendo, col consueto linguaggio mitico, altre tre misure da sommarsi in sequenza per ottenere la somma finale. Una dinamica molto simile è presente anche nel Libro di Daniele, nel quale si parla di un capro che, letteralmente ‘rompe le corna’ al montone/ Ariete. In termini mitici, come poi vedremo nell’analisi di quel libro biblico, il capro che muove verso l’Ariete indica un senso di rotazione preciso: il capro/Capricorno si sovrappone, cioè occupa il posto che precedentemente era dell’Ariete. Gli rompe le corna, quindi sostituisce i due cicli precessionali che sono i Pesci e l’Acquario, l’uno più lungo dell’altro, come specificato nelle righe del testo canonico (Ed anche questa dismetria racchiude un forte simbolismo cosmico). Dunque, tornando al Libro dei Numeri, se l’Ariete/Giuda si muove per primo andrà a puntare, dritto dritto, in direzione del segno zodiacale occupato dalla quarta fila (Il Cancro) ed a sua volta lascerà libero il posto all’equinozio pimaverile e con lo sguardo rivolto a est, che verrà occupato dal Capricorno. Le costellazioni si muovono nel cielo simultaneamente, ma per rispettare la narrazione favolistica l’autore delinea un senso di marcia sequenziale: per prima si muoverà la tribù di Giuda, per seconda la tribù di Ruben, e così via...L’ordine definito servirà più che altro a rendere il racconto verosimile, secondo la natura dei personaggi.

    

    Nel primo censimento sono pertanto  risultati, calcolatrice alla mano, 603.550 unità, come sommatoria complessiva  dei vari tempi indicati nel primo censimento. Prima di soffermarci sul significato di questa cifra, occorre specificare che, evidentemente, nel rispetto del ragionamento intrapreso, le diverse quantità di individui (probabili misure temporali) sono calcolate in successione, a partire dalla prima Giuda/Ariete. Se dunque, le 186400 unità rappresentassero - in senso temporale - ore solari anziché uomini, esse indicherebbero 7766,6666 giorni, a loro volta pari a 21,5740 anni. Non sappiamo il motivo di questa scelta, la ragione cioè per la quale il conteggio si limiti  a circa ventuno anni solari. Forse si tratta del tempo in cui l’osservatore ha potuto rilevare e registrare il suo calcolo, prima di morire. Forse no! La nostra è solo un’ipotesi! Da quel momento in avanti, sempre secondo il nostro ragionamento, potrebbe essere entrato in gioco il suo successore, che nel frattempo aveva pazientemente seguito lo spostamento nel cielo notturno della seconda costellazione (Capricorno/Ruben). Dato il carattere di successione con cui si è ottenuta la somma finale, dovremmo ipotizzare che il lavoro di osservazione e registrazione di questo secondo sacerdote (?) fosse durato dalla morte del suo predecessore alla sua e, quindi, come indica il dato biblico, per la bellezza di 151450 ore solari, pari a 6310,4166 giorni, ovverosia 17,5289 anni.

  Il lavoro del secondo sacerdote, alla sua morte, sarebbe quindi stato seguito da un terzo erudito, che avrebbe calibrato i suoi calcoli sul movimento della costellazione della Bilancia/Efraim, ovvero la terza in linea di successione, partendo dalla sua sede, a ovest. Dopo ventuno anni e diciassette anni, questo terzo sacerdote-astronomo avrebbe proseguito le sue rilevazioni per le successive 108100 ore, dunque per 4504,1666 giorni corrispondenti a 12,5115 anni solari. Il quarto astronomo succeduto agli altri tre, avrebbe a sua volta lavorato come i suoi predecessori per 157500 ore, e quindi – sempre secondo il primo censimento – per 6566,6666 giorni, che rappresentano la durata di 18,2407 anni. Se, a questo punto, addizionassimo le sommatorie dei quattro eruditi che si sono alternati nello studio del firmamento, otterremmo un valore prossimo al grado precessionale, ovvero 69,8 anni.

 

 

Giuda   -  186000 ore =  21,5740 anni +

Ruben  -  151450 ore =  17,5289 anni +

Efraim  -   108100 ore = 12,5115 anni +

Dan      -   157600 ore = 18,2407 anni =  69, 8551 anni

 

    Nel secondo censimento, lo stesso ragionamento matematico porterà inequivocabilmente alla somma ( Giuda, Ruben, Efraim, Dan)) di 71, 458 anni e questo dato ci ha fatto concludere che lo scopo del lavoro intrapreso dai quattro membri della (eventuale) casta sacerdotale, potrebbe  esser stato quello di rappresentare favolisticamente in quantità di uomini, al posto delle ore, la durata di un grado precessionale. A nostro avviso quelle cifre non possono indicare altro che la durata del grado precessionale, così come lo avevano fino ad allora calcolato gli antichi astronomi israeliti.    -    continua 

 






35 commenti:

  1. Giovanni BG17:57:00

    Gran bel pezzo! Prevedo grossissime rivelazioni nella seconda parte.

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  2. Bee Queen18:29:00

    MI sa che qui ne vedremo delle belle. Ho apprezzato la raffinata analisi sul libro di Daniele, ma qui sembrano comparire numeri molto più significativi.

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  3. Non 'rilevazioni' , GBG, ma corrispondenze non fortuite

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  4. Anonimo05:05:00

    L'articolo è complesso, con molti punti discutibili. Ho visto il blog e mi sembra sia bello ricco di questi argomenti. Però mi sembrate un po' troppo convinti di essere sulla strada giusta

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  5. Ballarè05:07:00

    Anche rispetto la profezia di Daniele ci sono molti punti controversi da prendere con le pinze

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  6. Ballarè05:08:00

    L'anonimo ero io, se non si fosse capito. Non vorrei confondermi con altri disturbatori

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  7. Daniele17:04:00

    @ Ballarè. Punti 'controversi' , parliamone

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  8. Daniele17:06:00

    Aspetto anch'io la seconda parte, vedremo poi nel dettaglio i dubbi di Ballarè

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  9. Sì, il tuo contributo è prezioso, Ballarè. Sono interessato alla tua analisi sui conti che non tornano

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  10. Ballarè16:53:00

    la mia perplessità: la somma degli anni in totale fa 69, e ciò è anche condivisibile con le sue conclusioni, tuttavia la possibilità dell'alternanza fra dotti astronomi, conseguente alle loro rispettive morti, mi sembra una soluzione del tutto arbitraria. Si potrebbe insomma cercare un altro, e più più plausibile motivo, per giustificare l'avvicendarsi di quei tempi . Però la loro somma è certo voglia riferirsi alla durata del grado precessionale.

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  11. Ballarè16:55:00

    In effetti non vedo altre spiegazioni per spiegare quella somma. ma per ciò che conserne il resto, consentitemi qualche legittimo dubbio.

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  12. D'accordo, anche io ho trovato un po' arrangiata l'idea della successione di astronomi, però mi sono subito chiesto quale altra idea avrebbe potuto dare una spiegazione per quei numeri la cui somma, e solo quella, risultava in fin dei conti, evidente (come riferimento ai settant'anni del grado precessionale). Ebbene, non ho saputo trovare vie alternative percorribili. E ancora ci penso senza trovare risposte. Lei, Ballarè, così abile nella critica, ha invece trovato un'alternativa valida a quella proposta in questo articolo? Ci faccia sapere

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  13. Ballarè04:57:00

    Caro GBG, noto il tono polemico della suo commento al quale, in questi termini, non mi sento di rispondere. Non è che se non trovo spiegazioni di un fenomeno mi devo sorbire senza batter ciglio qualsiasi sciocchezza. Non sono convinto e lo dico! Senza , per ora , proporre soluzioni alternative. E allora? Quando succederà sarà il primo a saperle, caro GiBG

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  14. Daniele16:47:00

    Quindi, riassumendo: i punti controversi del signor ballarè son già diventati 'sciocchezze'.

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  15. Daniele16:51:00

    Parli a suo titolo caro signor ospite e non cominci con coniare etichette per imbellettare opinioni puramente e incondivisilmente personali. Le sciocchezze le dice lei, tanto per cominciare. Questo Blade, non glielo scriverà mai. A titolo personale, glielo dico io però

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  16. Se è venuto per offendere, ha trovato pane per i suoi denti

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  17. Anonimo15:02:00

    Molto convincente. Quando prevedete di pubblicare il secondo contributo del libro dei Numeri?

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  18. Stiamo rimettendolo a posto. Una quindicina di giorni, al massimo.

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  19. Dopo il quale, proporremo immediatamente una lavoro sull'Apocalisse di Giovanni. Non pubblicheremo però un resoconto finale delle nostre analisi, bensì un lavoro in tempo reale che si realizzerà attraverso il contributo dei lettori . Non vi è dunque in questo impegno nulla di già comprovato, o nulla di definitivo. Vaglieremo in tempo reale le proposte che ci giungeranno direttamente dei lettori e frequentaori del blog. L'auspicio è quello di giungere a correlazioni dimostrate e dimostrabili, a prova di detrattore. Vedremo a conti fatti, cosa salterà fuori. Approfitto per ingraziare i nostri attenti lettori russi e francesi per l'interesse costante mostrato fino ad ora. E naturalmente un ringraziamento anche a tutti gli altri, con l'invito a una maggior partecipazione al dibattito, su questo commentario.

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  20. François M15:08:00

    . Vi seguo da un anno con immutato interesse. Sono molto attratto dal prossimo argomento, l'Apocalisse, che sono sicuro svilupperete con la dovuta puntigliosità, anche se non è semplice capire sempre ogni passaggio. Però mi sto attrezzando.

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  21. effettivamente, a leggere bene, quel 69.8 anni, suggerisce la durata del ciclo precessionale. Ma come mai dopo le precedenti misurazioni ritrovate nella Genesi, si torna a un dato, significativo sì, ma assai meno preciso? Andando avanti nel testo biblico non si dovrebbero riscontrare misurazioni più precise?

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  22. o forse gli altri articoli riportano ulteriori misurazioni? In attesa di leggerli, mi domando se nei
    prossimi lavori pervenite ad altri risultati che, magari, collimano con riscontri ancora più precisi.

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  23. Ho provato ad analizzare il libro dei Numwri che pullula di cifre. Ho provato a svolgere qualche calcolo senza però giungere a buoni risultati. Aspetto allora di vedere i vostri e cosa ci proponete questa volta. Sono fiducioso, perché più di una volta sono stato stupito dalle soluzioni da voi rilevate. Condivido sul fatto che tali riscontri non si possono sindacare, qualora i risultati collimano con le misure nette del ciclo precessionale, e non ho mai letto altrove nulla di simile ai vostri ragionamenti, perciò aspetto con grande interesse.

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  24. Ballarè17:58:00

    Anche se passo per disturbatore, mi associo alla speranzosa attesa. Devo dire però che, per adesso, non ho visto grandi intuizioni. Fin qui ci arrivavo anch'io

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  25. Grazie per l'attenzione, gentili lettori.

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  26. sono contento di vedere il gent. Signor @Ballarè cimentarsi nel duro impegno matematico. Autenticamente commosso dalla sua partecipazione e buona volontà ,mi sento di fornirgli un aiutino: se leggete bene il capitolo relativo al computo dei Leviti requisiti da Yahweh, vi troverete un banale quanto celebre errore. Risolvete in modo corretto l'addizione e vi troverete davanti un numero inequivocabile, il 71, 458. Alla fine il libro dei Numeri riserverà la più grossa delle sorprese! E così, credo di aver degnamente risposto anche alle chiose di Tommy

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  27. E' insomma di una cifra estremamente rappresentativa (contrariamente a quanto sembra) che stanno parlando i redattori biblici, ovvero di un grado ogni 71,45 anni. E ciò conferma quanto, in pratica, hanno osservato valenti studiosi archeoastronomi (E.Bianchi, M. Codebò - Archeoastronomia Ligustica - Genova.) rispetto all'errore di Ipparco (Sempre che , quanto riportato nell'Almagesto di Tolomeo I, fosse coerente con gli studi dell'astronomo di Nicea) rispetto al valore della velocità di rotazione dell'asse terrestre in relazione alla precessione, velocità da lui, grossolanamente e approssimativamente stimata nella misura di un grado ogni cento anni solari.

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  28. Anonimo19:18:00

    E dringhete! A'ridaje! Tutti geni qui! E mo' ne sapete pure più di Ipparco. Da queste parti siete sempre modesti e umili, eh?

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  29. Daniele19:23:00

    Ipparco non ne sapeva una cippa di archeoastronomia. Proprio come te anonimo dei miei stivali. Ma firmati per quello che sei, Ballarè

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    1. Anonimo19:33:00

      MI firmo come mi pare: anonimo; proprio come siete voi tutti in campo scientifico

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  30. Anonimo19:31:00

    anonimi, per l'appunto.

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  31. Ballarè19:57:00

    Non sono l'Anonimo. Io sono solo Ballaré. Però apprezzo la schiettezza di Anonimo.

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  32. E' vero ! L'errore di 300 uomini nel conteggio del Leviti di questo libro della Bibbia, è un caso famoso, preso in esame da molti studiosi. Le ipotesi che ho letto, comunque, non convincono minimamente. Qui si fa un tipo di analisi totalmente diversa di grande spessore matematico rispetto a quelle tediose chiacchiere fra dotte personalità.

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  33. Rudolf17:36:00

    Che bailamme. Era da un po' che non si accendevano mischie del genere. Faccio solo notare che alla fine il mondo accademico si è pronunciato. I conteggi non sono affidabili. Non hanno pertanto valore storico. Sarebbe interessante proporre loro queste analisi.

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  34. Daniele20:03:00

    un film già visto : quando non ci arrivano , secondo loro, trattasi di tipico pastrocchio di autori fantasiosi e incompetenti. La tesi del pregevole Odifreddi, se non vado errando.

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