In questo contributo cercheremo per la prima volta di fornire un buon esempio della nostra tecnica d'approccio alle sacre scritture bibliche. Per il vero non si tratta di un'esclusiva, infatti con un semplice click che riporta all'indirizzo del sito Profezie Evangeliche, si potrà ricevere un abbondante assaggio dei nostri metodi. Riproponiamo anche su questo blog la prima parte di un articolo (già pubblicato, quasi identico qui , con relativi commenti) che rielabora in chiave matematica i versetti del celebre Salmo 90 [Salmo 89-90] al quale seguiranno, in rapida sequenza, le altre due parti che, fra le altre cose, ci permetteranno di parlare della probabile origine del Salmo 90 e della traduzione della parola 'giorno' (solitamente considerata dagli 'esperti' rappresentativa di un arco di tempo lungo 24 ore solari). Proporremo quindi, per questo termine, una diversa valenza quantitativa, avvalendoci della gentile consulenza di Mauro Biglino (seconda parte, corrispondenza privata).
Abbiamo preferito dividere in tre parti
questo nuovo articolo, così da aver occasione di dedicare le due successive ai
passaggi matematici dell’equazione individuata fra i versi della sacra
preghiera nota come Salmo 90.
L’equazione contempla un coefficiente
variabile nel termine tradotto come ‘anni’ che abbiamo inteso proporre in tre
misure diverse, ciascuna per uno specifico valore cosmico.
Così come definito nel post Noah, il diluvio fra le stelle , è presumibile che dietro il suffisso ‘an’ (cielo) si
nasconda il significato di una scala che relaziona fra loro tre sistemi
cosmico-planetari differenti: il ciclo della terra intorno al sole, quello
della luna intorno alla terra e quello della precessione degli equinozi.
Perché questi tre sistemi?
Molto è stato scritto sul significato del
termine sumero ‘an’, tradotto letteralmente con ‘cielo’. Il suffisso an
compare infatti nel nome delle principali divinità della cosmogonia sumera a
dimostrazione del fatto che per le antiche popolazioni mesopotamiche i
riferimenti superni fossero entità indubbiamente collegate alla volta celeste.
Poiché non abbiamo alcuna intenzione di attizzare le braci di arcinote
speculazioni fanta-letterarie, abbiamo supposto che con l’espressione cielo
si potesse e volesse intendere il cambiamento di una porzione dello stesso,
convenzionalmente stimata nella misura di un grado angolare; pertanto dieci
cieli (a seconda dell’astro o pianeta di riferimento) potevano essere
considerati dieci trecentosessantesimi di uno specifico ciclo.
Dieci gradi della rotazione della terra
intorno al sole, sarebbero quindi 10/360 esimi, ovvero 10 giorni; in relazione alla luna dieci gradi sarebbero
pari a 18,6 ore; mentre rispetto al ciclo precessionale i dieci gradi
sarebbero da intendersi come 720 anni solari.
Ciascuno di questi tre sviluppi porterà a soluzioni astronomiche di buona precisione e piuttosto sorprendenti per l’epoca. Ed in effetti, ad ogni variazione delle stelle, dal punto di vista terrestre, si può dire che il cielo cambi costantemente il proprio assetto.
Ciascuno di questi tre sviluppi porterà a soluzioni astronomiche di buona precisione e piuttosto sorprendenti per l’epoca. Ed in effetti, ad ogni variazione delle stelle, dal punto di vista terrestre, si può dire che il cielo cambi costantemente il proprio assetto.
Ecco allora che in questo primo post abbiamo
sostituito la variabile ‘an’ con la misura del giorno solare (un 360° del ciclo
di rotazione terrestre intorno al sole); nel secondo post verificheremo il
risultato dell’equazione attribuendo al suffisso ‘an’ (anni) il valore
temporale di 1/360° del ciclo lunare; ed infine nel terzo post introdurremo
nell’equazione base la misura del grado precessionale, quella cioè di un
trecentosessantesimo dell’intero ciclo della precessione degli equinozi (circa
72 anni).
“Mille anni ai tuoi occhi sono come
il
giorno di ieri che è appena passato
e
come un turno di guardia/veglia
nella notte.
- Libro
dei Salmi. Formula completa del Salmo 89-90
Il Salmo 90 e i trucchetti dell’Arzebagdzjano
Il Salmo 90 è
stato citato (e maltrattato) da Zecharia Sitchin nel famoso libro L’altra Genesi ma, a quanto pare, la parte finale del componimento
sembra esser stata omessa allo scopo di irrobustire i pilastri di un
ragionamento tutt’altro che condivisibile.
A pagina 56 del
libro L’altra Genesi l’autore
descrive una diatriba con l’ascoltatrice di un programma radiofonico (testo integrale in questo post).
La donna
intendeva supportare la tesi creazionista secondo la quale il mondo
sarebbe stato creato in sei giorni. Per confutare una tal prospettiva e
introdurre un dato più realistico, Zecharia Sitchin aveva ben pensato di
avallare il discutibile risultato aritmetico con l’aiuto del celebre Salmo 90
(Libro dei Salmi), ma la sua versione, a nostro parere, si trascinava dietro lo
stesso difetto da lui sfacciatamente imputato ai teologi dogmatici, accusati
di manipolare la traduzione dei Testi Sacri secondo costrutti confezionati a
loro esclusivo uso e consumo. Non mi è
sembrato però egli si sia reso conto che anche il suo atteggiamento ricalcava
quello di detrattori senza scrupoli e nemmeno, pare, che qualcuno glielo abbia
mai fatto notare, dacché nel riportare il Salmo 90 si riservava di depennare
(distrattamente?) la porzione di testo tradotta come ‘e un turno di guardia nella notte’. I mille anni pertanto non
sarebbero risultati uguali al giorno di
ieri appena passato (quindi al tempo di ventiquattrore solari) ma al ‘giorno’ di ieri appena passato più il
turno di guardia/veglia nella notte. In parole povere, le macchinazioni di
Zecharia Sitchin non ci hanno convinto minimamente.
1000 anni =
giorno (luce) di ieri + 4 h
1000 anni = 10h + 4h (solstizio
d’inverno).
Valutato ciò,
per capire il costrutto matematico sarà a questo punto sufficiente sostituire
l’ultima incognita che riguarda il valore quantitativo del termine ‘giorno’ (da
intendersi - in questo caso – nella sua intera durata di 23 ore, 56 minuti e 3
secondi).
Ed allora, se un
anno fosse inteso come un lasso di tempo formato da 360 spicchi di un grado
ciascuno, 1000 anni dovrebbero sancire senza margine d’errore un arco
temporale di 360.000 giorni solari. Infine, dato che la seconda porzione
dell’equazione è espressa in ore, potremmo trasformare i 360.000 giorni in ore
solari.
A questo punto non resterà altro da fare che sostituire
il secondo termine dell’equazione con ognuno dei quattro valori ipotizzati e cercare una verifica nel
significato dei quattro risultati ottenuti. Calcolatrice alla mano, una volta applicata questa semplice procedura,
il nodo è venuto al pettine, infatti solamente il valore
di 10 + 4 ore solari (coerente alla traduzione della parola ‘giorno’
come ‘ore di luce’ nell’ intervallo alba-tramonto) ha conseguito riscontri
altamente significativi perché definisce con precisione sorprendente la
quantità esatta delle ore contenute in 71,428 anni, ovverosia nel grado del ciclo precessionale.
Più facile da calcolare che da spiegare
L’equazione tratta dal Salmo 90 è la seguente:
360.000 x (23h , 56’ min , 3’’ sec.)* = 14 h
360.000 x 23h +
360.000 x 56 min +
360.000 x 3 sec =
______________________________
8.616.300 h
8.616.300 h = 14 h
Ed ancora :
615450
h** = 1 h
La corrispondenza esatta di questo valore,
seicentoquindicimilaquattrocentocinquanta con la stessa, identica cifra riportata nel secondo censimento del Libro dei Numeri, esclude la possibilità di un risultato casuale.
*)
23h, 56’, 3’’ = 23,93416666666
**) 615450/23,934166666666= 25.714 gg/360=
71,428 anni
continua nella seconda parte
___________________________
Fabio, ho trovato nella II lettera di San Pietro questo brano "Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno." Secondo te questo passo può essere messo in relazione con i tuoi studi sul Salmo 90?
RispondiEliminaFabio, perché nell'equazione che hai ottenuto, il giorno ha il suo valore rappresentato sia dalla sua intera durata che dalle ore di luce?
RispondiEliminaPerché nel primo fattore dell'equazione stiamo stimando la durata di 1000 anni in giorni solari (giorni interi). In pratica lo sviluppo dell'equazione riguarda un procedimento matematico non è interpretabile, come invece il testo del Salmo 90. Quest'ultimo, in realtà, è stato tradotto in virtù dell'indicazione menzionata nel passo biblico iniziale (Gen 1: 5) che è il seguente. " E Dio chiamò la luce 'giorno', che potrebbe verosimilmente significare che Dio chiamò 'giorno' proprio la durata della luce. Anzi, nel testo c'è scritto esattamente così. Una volta trovata l'equazione lo sviluppo passa alla matematica.
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