domenica 9 agosto 2020

Il Salmo 90 e la velocità della luce

   In questo contributo cercheremo  per la prima volta di fornire un buon esempio della nostra tecnica d'approccio alle sacre scritture bibliche. Per il vero non si tratta di un'esclusiva, infatti con un semplice click che riporta all'indirizzo del sito Profezie Evangeliche, si potrà ricevere un abbondante assaggio  dei nostri metodi. Riproponiamo anche su questo blog la prima parte di un articolo (già pubblicato, quasi identico qui , con relativi commenti) che rielabora in chiave matematica i versetti del celebre Salmo 90 [Salmo 89-90] al quale seguiranno, in rapida sequenza, le altre due parti che, fra le altre cose, ci permetteranno di parlare della probabile origine del Salmo 90 e della traduzione della parola 'giorno' (solitamente considerata dagli 'esperti' rappresentativa di un arco di tempo lungo 24 ore solari). Proporremo quindi, per questo termine,  una diversa valenza quantitativa, avvalendoci della gentile consulenza di Mauro Biglino  (seconda parte, corrispondenza privata).  


Il Salmo 90: il Salmo dei Salmi                                                                                                                   (Prima parte)






 
   Abbiamo preferito dividere in tre parti questo nuovo articolo, così da aver occasione di dedicare le due successive ai passaggi matematici dell’equazione individuata fra i versi della sacra preghiera nota come Salmo 90.
 L’equazione contempla un coefficiente variabile nel termine tradotto come ‘anni’ che abbiamo inteso proporre in tre misure diverse, ciascuna per uno specifico valore cosmico.
 Così come definito nel post Noah, il diluvio fra le stelle , è presumibile che dietro il suffisso ‘an’ (cielo) si nasconda il significato di una scala che relaziona fra loro tre sistemi cosmico-planetari differenti: il ciclo della terra intorno al sole, quello della luna intorno alla terra e quello della precessione degli equinozi.
                                      
                                                   Perché questi tre sistemi?
  Molto è stato scritto sul significato del termine sumero ‘an’, tradotto letteralmente con ‘cielo’. Il suffisso an compare infatti nel nome delle principali divinità della cosmogonia sumera a dimostrazione del fatto che per le antiche popolazioni mesopotamiche i riferimenti superni fossero entità indubbiamente collegate alla volta celeste. Poiché non abbiamo alcuna intenzione di attizzare le braci di arcinote speculazioni fanta-letterarie, abbiamo supposto che con l’espressione cielo si potesse e volesse intendere il cambiamento di una porzione dello stesso, convenzionalmente stimata nella misura di un grado angolare; pertanto dieci cieli (a seconda dell’astro o pianeta di riferimento) potevano essere considerati dieci trecentosessantesimi di uno specifico ciclo.
   Dieci gradi della rotazione della terra intorno al sole, sarebbero quindi 10/360 esimi, ovvero 10 giorni; in relazione alla luna dieci gradi sarebbero pari a 18,6 ore; mentre rispetto al ciclo precessionale i dieci gradi sarebbero da  intendersi come  720 anni solari.
 Ciascuno di questi tre sviluppi porterà a soluzioni astronomiche di buona precisione e piuttosto sorprendenti per l’epoca. Ed in effetti, ad ogni variazione delle stelle, dal punto di vista terrestre, si può dire che il cielo cambi costantemente il proprio assetto.
   Ecco allora che in questo primo post abbiamo sostituito la variabile ‘an’ con la misura del giorno solare (un 360° del ciclo di rotazione terrestre intorno al sole); nel secondo post verificheremo il risultato dell’equazione attribuendo al suffisso ‘an’ (anni) il valore temporale di 1/360° del ciclo lunare; ed infine nel terzo post introdurremo nell’equazione base la misura del grado precessionale, quella cioè di un trecentosessantesimo dell’intero ciclo della precessione degli equinozi (circa 72 anni).

                           


Mille anni  ai tuoi occhi sono come
 il giorno di ieri che è appena passato
 e come un turno di guardia/veglia
                                           nella notte.       
                                                          - Libro dei Salmi. Formula completa del Salmo 89-90
                                                                                                                                            (formula integrale del salmo)          


   



  Il Salmo 90 e i trucchetti dell’Arzebagdzjano

                                    

      Il Salmo 90 è stato citato (e maltrattato) da Zecharia Sitchin nel  famoso libro L’altra Genesi ma, a quanto pare, la parte finale del componimento sembra esser stata omessa allo scopo di irrobustire i pilastri di un ragionamento tutt’altro che condivisibile.
   A pagina 56 del libro L’altra Genesi l’autore descrive una diatriba con l’ascoltatrice di un programma radiofonico (testo integrale in questo post).
La donna intendeva supportare la tesi creazionista secondo la quale il mondo sarebbe stato creato in sei giorni. Per confutare una tal prospettiva e introdurre un dato più realistico, Zecharia Sitchin aveva ben pensato di avallare il discutibile risultato aritmetico con l’aiuto del celebre Salmo 90 (Libro dei Salmi), ma la sua versione, a nostro parere, si trascinava dietro lo stesso difetto da lui sfacciatamente imputato ai teologi dogmatici, accusati di manipolare la traduzione dei Testi Sacri secondo costrutti confezionati a loro esclusivo  uso e consumo. Non mi è sembrato però egli si sia reso conto che anche il suo atteggiamento ricalcava quello di detrattori senza scrupoli e nemmeno, pare, che qualcuno glielo abbia mai fatto notare, dacché nel riportare il Salmo 90 si riservava di depennare (distrattamente?) la porzione di testo tradotta come ‘e un turno di guardia nella notte’. I mille anni pertanto non sarebbero risultati uguali al giorno di ieri appena passato (quindi al tempo di ventiquattrore solari) ma al ‘giorno’ di ieri appena passato più il turno di guardia/veglia nella notte. In parole povere, le macchinazioni di Zecharia Sitchin non ci hanno convinto minimamente.  

1000 anni = giorno (luce) di ieri + 4 h

1000 anni = 10h + 4h (solstizio d’inverno).



   Valutato ciò, per capire il costrutto matematico sarà a questo punto sufficiente sostituire l’ultima incognita che riguarda il valore quantitativo del termine ‘giorno’ (da intendersi - in questo caso – nella sua intera durata di 23 ore, 56 minuti e 3 secondi).
   Ed allora, se un anno fosse inteso come un lasso di tempo formato da 360 spicchi di un grado ciascuno, 1000 anni dovrebbero sancire senza margine d’errore un arco temporale di 360.000 giorni solari. Infine, dato che la seconda porzione dell’equazione è espressa in ore, potremmo trasformare i 360.000 giorni in ore solari.
   A questo punto non resterà altro da fare che sostituire il secondo termine dell’equazione con ognuno dei quattro valori  ipotizzati e cercare una verifica nel significato dei quattro risultati ottenuti. Calcolatrice alla mano, una volta applicata questa semplice procedura, il nodo è venuto al pettine, infatti solamente il  valore  di 10 + 4 ore solari (coerente alla traduzione della parola ‘giorno’ come ‘ore di luce’ nell’ intervallo alba-tramonto) ha conseguito riscontri altamente significativi perché definisce con precisione sorprendente la quantità esatta delle ore contenute in 71,428 anni, ovverosia nel  grado del ciclo precessionale.

                                                 Più facile da calcolare che da spiegare

L’equazione tratta dal Salmo 90 è la seguente:


                 360.000 x (23h , 56’  min , 3’’ sec.)* = 14 h  

                                         360.000 x 23h         +
                                         360.000 x 56 min    +                              
                                         360.000 x 3 sec      =
               ______________________________
                                   8.616.300 h

                                 8.616.300 h = 14 h
Ed ancora :
                               615450 h** = 1 h


La corrispondenza esatta di questo valore,
seicentoquindicimilaquattrocentocinquanta con la stessa, identica cifra riportata nel secondo censimento del Libro dei Numeri, esclude la possibilità di un risultato casuale.



   *)    23h, 56’, 3’’ = 23,93416666666 
   **)  615450/23,934166666666= 25.714 gg/360= 71,428 anni


continua nella seconda parte

                                ___________________________

3 commenti:

  1. Fabio, ho trovato nella II lettera di San Pietro questo brano "Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno." Secondo te questo passo può essere messo in relazione con i tuoi studi sul Salmo 90?

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  2. Fabio, perché nell'equazione che hai ottenuto, il giorno ha il suo valore rappresentato sia dalla sua intera durata che dalle ore di luce?

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    1. Perché nel primo fattore dell'equazione stiamo stimando la durata di 1000 anni in giorni solari (giorni interi). In pratica lo sviluppo dell'equazione riguarda un procedimento matematico non è interpretabile, come invece il testo del Salmo 90. Quest'ultimo, in realtà, è stato tradotto in virtù dell'indicazione menzionata nel passo biblico iniziale (Gen 1: 5) che è il seguente. " E Dio chiamò la luce 'giorno', che potrebbe verosimilmente significare che Dio chiamò 'giorno' proprio la durata della luce. Anzi, nel testo c'è scritto esattamente così. Una volta trovata l'equazione lo sviluppo passa alla matematica.

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