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Il censimento dei leviti, un espediente per apportare correzioni
La scelta di costellazioni differenti, sarebbe compatibile col proposito di costruire una narrazione epica, con il censimento dei condottieri giudei messi al posto delle stelle, vero oggetto di studio dei redattori biblici. Non sappiamo spiegarci, altrimenti, come mai gli antichi autori del Libro dei Numeri avessero preferito un tal criterio per seguire tempi e moti di astri e costellazioni diverse. Non riusciamo a proporre altre soluzioni sulle quantità indicate nei testi, ma ciò non significa che riteniamo inconfutabile la nostra visione d’insieme. Ciò che, in fin dei conti, non può proprio essere messo in dubbio è la perfetta sovrapponibilità del dato finale indicato come somma del censimento e la misura in ore del grado precessionale, che risulta cioè a un primo sguardo, uguale a circa settant’anni (69,8 anni I° censimento – 69,6 anni II° censimento.). Successivamente, con l’aggiunta del gruppo dei leviti non requisiti dall’autorità divina, i settant’anni verranno corretti con una stima aggiornata, per arrivare alla sorprendente cifra di 71, 5 anni, quantità che, come sappiamo, è la misura esatta del grado precessionale calcolata dai nostri astronomi.
Vien da
pensare che l’aggiunta dei 13720 leviti (esclusi dalla proprietà di Yahweh),
sia stato un semplice espediente per aggiornare e far combaciare ulteriori
calcoli, eseguiti successivamente e con maggior precisione. Ma questa, a dire
il vero, è soltanto un’altra delle nostre più ardite deduzioni, una di quelle
non certificate da alcuna verifica e, come tale, suscettibile di
rivisitazione.
Dal punto
di vista biblico, una simile quantità (603550) richiama alla memoria un celebre
passo della letteratura apocrifa in cui si dice che Adamo aveva seicentomila
anime; secondo la tradizione mitica, egli racchiudeva dunque in sé le
seicentomila anime di Gerusalemme. Devo dire che come formula poetica mi è
subito sembrata suggestiva e mi ha sobillato l’idea che con quell’espressione
si potesse alludere anche alla scala temporale della Gerusalemme Celeste, cioè un
lasso di tempo ciclico che il nome della Città Santa avrebbe potuto
rappresentare.
Questo lasso di tempo (Mitico) stimato intorno alle 600.000 ore, ci ha fatto pensare al grado precessionale, ossia alla trecentosessantesima parte del ciclo della precessione degli equinozi. Il motivo di questa constatazione, cercheremo di esporlo con dovizia di particolari nelle prossime righe, anche se, 603550 ore sono l’esatta misura di 69,8 anni solari (per un giorno di 24 ore piene) e non di 71,458, o di 72 anni. Nel Libro della Genesi avevamo infatti ricavato un valore del grado precessionale molto più vicino a quello reale, cioè 71,4583333 anni (Per un ciclo precessionale lungo 25725 anni). Il Libro dei Numeri riporta subito appresso anche un secondo censimento, il cui conteggio finale annovera, questa volta, la quantità di 601.730 individui. Per quanto significative, queste due somme, apparentemente non sembrano rappresentare nulla di specifico, o di più preciso, nulla cioè che l’astronomia possa ricondurre alla stima di un qualche ciclo cosmico diverso dalla trecentosessantesima parte del ciclo precessionale. Proseguendo però nella lettura delle altre righe del Libro dei Numeri, si è potuto osservare che, ad un certo punto, viene riportata un’altra quantità, l’insieme dei maschi della tribù di Levi, o per meglio attenerci alla traduzione: …di ‘22.000 leviti censiti dal primo mese in su’. In realtà, le versioni del testo canonico a nostra disposizione riportano tutte questa somma in modo palesemente errato, perché a far bene di conto risulta che i leviti censiti dal primo mese in su, fossero per il vero 22.300, come si può accertare dalla Tabella 2B. Abbiamo quindi preferito condurre i nostri calcoli sulla base del risultato corretto della sommatoria esaminata, che riguardava, a tutti gli effetti, una compagine piuttosto numerosa di israeliti. Solo allora abbiamo potuto asserire che le persone appartenute alla tribù di Levi (fino ai trent’anni) non essendo stati reclamati dal Dio unico e consacrati alla sua volontà, facevano ancora parte della popolazione israelita propriamente detta, poiché dei 22300, solo i leviti da trenta a cinquant’anni nella quantità di 8580 persone di sesso maschile, furono in qualche modo rivendicati ed ottenuti da Yahweh.
Tab 2 B I discendenti di Levi
______________________________________________________________
Maschi della tribù di Levi da un
mese in su
totale
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Ghersomiti Keatiti Merariti
7500 8600 6200 22300
Ovest Sud Nord
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Maschi della tribù di Levi da 30 anni a 50 anni totale
_____________________________________________________________
Ghersomiti Keatiti Merariti 8580
2630 2750 3200
A questo
punto a noi è sembrato abbastanza chiaro che, dei 22.300 leviti, una volta
sottratti quelli appartenuti a Yahweh (8.580), ne rimanessero solo 13.720 e
che, perciò, affinché questa quantità potesse ricondurre a qualcosa di preciso,
essi dovessero essere aggiunti alla selezione degli ebrei dei due censimenti:
rispettivamente 603.550 e 601.730 unità. Nel primo caso (Primo censimento) la
somma calcolata è 617.270, mentre nel secondo caso (Secondo censimento) la somma
comprensiva dei leviti non sequestrata da Yahweh, è risultata uguale a 615.450.
Ciononostante gli storici non si sono attardati a cercare significati alternativi. Per alcuni di loro, difatti, le quantità trascritte non sarebbero potute essere realistiche, mentre viceversa, altri sarebbero stati pronti a giurare lo fossero. Entrambe le fazioni di studiosi, naturalmente, non si sono risparmiati nel proporre una larga fetta di spiegazioni, ciascuna corredata di fitti riscontri dal vago sapore probatorio. Alla fine il risultato di queste erudite speculazioni non ha portato a giudizi definitivi, o a conoscenze condivise, perciò ancora non sappiamo se tale numero di persone fosse esistita o meno, l’unica strada lasciata aperta è rimasta invece la solita: quella dell’inattendibilità storica dei testi biblici. Riprendiamo dunque i nostri riscontri e le nostre chiose sui censimenti, da valutazioni meno fumose.
- continua nella terza ed ultima parte.-
Incredibile! C'è dell'altro in serbo? Sono a bocca aperta
RispondiEliminaMai letto nulla di simile! matematica ineccepibile
RispondiElimina615450: non c'è spazio per il dubbio
RispondiEliminaGran bel numero! Ho trovato una relazione piuttosto curiosa, ma non credo di conoscerne il significato. Questo numero pare esser stato individuato in diversi passi di differenti libri della Bibbia. E fin qui ci siamo. Il Salmo 90 ci riportava alla seguente equazione : 615450 h = 1 h.
RispondiEliminaSe tuttavia provassimo a calcolare quanti chilometri percorre il nostro pianeta nel corso di 615450 ore solari ci troveremmo di fronte alla sorprendente cifra di 66.468.600.000 Km.
Curiosamente , questo numero di chilometri se rapportato ai chilometri percorsi dalla Terra in un solo anno fornisce il valore 71,2326...In pratica, in 71, 2326 anni solari la terra percorre 615450 h x 108000 (Chilometri percorsi dalla terra in un'ora) Km.
.
In pratica 71,2326 è anche , in valenza temporale, il risultato del rapporto 615450/8640. Le ore racchiuse in un anno di 360 giorni lunghi 24 ore, sono per l'appunto 8640 (24 x 360).
RispondiEliminaNon so cosa pensare. Di sicuro quel 615450, non è un numero buttato lì a casaccio!
Sì , Tommy. Anzitutto grazie per la tua mail. Devo dirti che le tue operazioni non ci dicono molto più di quanto abbiamo accertato, e cioè che 615450 è il numero di ore contenute in un grado precessionale lungo circa 71,5 anni solari.
RispondiEliminaIn realtà volevo mettere in chiaro il fatto che, in relazione alla durata del giorno ( di 24 h ; o di 23 h 56 min 04 sec ) quelle ore riportano a cifre leggermente diverse fra loro. I nostri calcoli, come vedremo anche nell'ultima parte dell'articolo (non che nel post del Salmo 90), vorrebbero far semplicemente notare che se si considera un giorno di appena un secondo inferiore a quello stimato oggigiorno, si giunge a un valore del grado precessionale estremamente vicino a quello attuale. Credo che il vero dato sorprendente consista in questa possibilità.