martedì 29 dicembre 2020

'Enzo Pennetta non deve parlare!'

 

 

   Ho pensato di aggiungere agli argomenti di questo spazio telematico  un riferimento costante alle tematiche trattate dal Professor  Enzo Pennetta sul solco dei post pubblicati sul sito Critica Scientifica.  Non nascondo di nutrire attese sulla possibilità che da un confronto puramente intellettuale si possa giungere a un progetto concreto, a una sinergia di intenti e idee che possano un giorno dar vita a un ambiente di confronto libero da costrizioni e dettami, e da questo primo passo  possa aver origine  la  pianificazione di una strategia capace di proporre ed imporre nel tempo alternative efficaci contro lo strapotere dei mezzi di comunicazioni controllati dall’autorità vigente. Com’é noto, tutti gli spazi fisici e virtuali, nonché radio-televisivi, sono nelle mani di entità politiche (ma non sempre), allo scopo di perpetuare canoni e logiche utili al consolidamento di una comunicazione monodirezionale capace di mantenere ben salde le redini di una forma di pensiero unica, fortemente dominante e, per queste ragioni, esclusivamente ideologica. Chissà se negli anni a venire si potranno creare le premesse per strutturare un luogo in cui il  dibattito aperto e non condizionato da vincoli di carriera o pressioni esterne - uno spazio cioè in cui si incoraggi la promozione di opere messe al bando dai media - abbia la meglio, o perlomeno riesca a raggiungere un pubblico disorientato , quando non del tutto deluso, da un indirizzo di pensiero indotto.


   Se la memoria non m’inganna, mi sembra di rammentare che ad inizio Novecento (ma già segnali molto evidenti si erano manifestati alla fine dell’Ottocento) le avanguardie artistiche lasciate a i margini, quando non pregiudizialmente escluse, dagli spazi espositivi ufficiali (ferventi promotori dei modelli classicisti), avessero tentato e portato a compimento l’ambizioso progetto di creare dal nulla spazi alternativi a quelli dell’accademia, introducendo concetti e temi del tutto distanti dal vecchiume stantìo e fossilizzato dei  ministeri per la cultura costruiti sotto l’egida di regimi reazionari. Non so se, oggi, la vecchia lezione possa essere servita a qualcosa, certo che, a dare uno sguardo alla rete, al proliferare di tanta paccottiglia inutile, un progetto del genere non sembrerebbe perseguibile. Chissà cosa ne pensa il buon Enzo Pennetta che mi piacerebbe davvero vedere alla testa di un’agguerrita squadriglia di sognatori...

 La sentenza di Telmo Pievani all'indirizzo del Prof. Enzo Pennetta la dice lunga sul timore latente degli accademici e della loro preoccupazione verso argomentazioni che possano mettere in dubbio la loro  autorità.  


 Infamia un libro di Enzo Pennetta. Chorabooks Edizioni


Nessun commento:

Posta un commento