domenica 10 gennaio 2021

Cosa propone questo blog?

Per quanto possa fregare a qualcuno mi sono finalmente deciso a esporre gli intenti che hanno ispirato la realizzazione di questo piccolo spazio telematico. Ho concepito l'idea di un blog fantasma (oscurato cioè ai motori di ricerca di Google) non tanto per raccogliere consensi a piene mani, né per promuovere i contenuti di un prodotto finito e in attesa di esser venduto, ma più che altro per portare a compimento due progetti di carattere letterario: un saggio e una narrazione. Il saggio: Su alcuni articoli , che si potranno visionare in sequenza digitando la voce 'cielo' sulle etichette dei relativi post che la contengono, abbiamo già cominciato a trattare i temi portanti di un saggio sul linguaggio arcaico. Secondo noi gli antichi, attraverso narrazioni all'apparenza fantasiose (contenuti favolistici) definivano tempi e durate di fenomeni astronomici. Questi dati erano dunque celati nel testo in forma cifrata e potevano essere rivelati solo attraverso l'applicazione di un peculiare criterio analitico. I numeri menzionati frequentemente nella Bibbia, ad esempio , non sono porzioni di testo buttate lì a casaccio (come sostengono molti studiosi ) ma codici che riconducono a misure precise sulla durata di particolari fenomeni astronomici. Ci siamo chiesti se le centinaia di anni di vita dei patriarchi antidiluviani volevano solo rappresentare la longevità di esseri soprannaturali ( o che altro?). Questi numeri, è bene meditarci su attentamente, al contrario delle parole (porzione alfabetica del testo) non hanno subito nel tempo manipolazioni di sorta, forse perché frettolosamente archiviati come elementi inaffidabili e spesso imprecisi. Prove alla mano, abbiamo invece dimostrato che i numeri biblici nascondono misure assai precise. Il romanzo: Il secondo progetto che vorremmo portare avanti in queste pagine telematiche riguarda invece la stesura di un romanzo. In questo caso abbiamo pensato di coinvolgere i lettori in ogni passo della narrazione e costruire così, in un impegno di lavoro collettivo, le vicende di alcuni personaggi chiave dei racconti biblici, per poi aprire finestre interpretative possibili e addentrarci nelle virtù di un linguaggio costruito per consentire un orientamento interpretativo. Il racconto prevede - in linea di massima - un canovaccio di riferimento, un solco cioè dal quale la trama potrà biforcarsi ed all'interno della quale si lascerà ai lettori/autori la possibilità di definire varianti e percorsi narrativi del tutto autonomi. Insomma, più facile a farsi che a dirsi... Il progetto vorrebbe anche dedicare ampi spazi alle illustrazioni, chi vuol collaborare deve soltanto rispettare i canoni dello stile steampunk Fra gli altri temi, ciò che un lavoro del genere si propone di affrontare è la questione della versatilità della lingua, della sua instabilità semantica, in forte antitesi col motto scripta manent che vorrebbe illusoriamente convincerci del carattere di inalterabilità insito nella testimonianza scritta, per dire in fin dei conti, che le lingue scritte (non solo quelle a-vocalizzate) non garantiscono affatto questa supposta univocità di significati, non riportano coerenza o attendibilità storica in misura più efficace di un racconto tramandato oralmente. Onde capire bene questo concetto occorrerà altresì studiare gli elementi del criterio selettivo usato dagli storici per valutare l'attendibilità di reperti antichi e imparare a considerare vari parametri utili a questo scopo, come datazione, autenticità dei reperti e conciliabilità delle fonti (eterogenee). A questo punto, inutile dire che le domande sono gradite e necessarie. Le lingue scritte non garantiscono univocità di significati in misura maggiore di quelle parlate La narrazione che proporrò in varie puntate, non dovrà quindi esser considerata un'opera letteraria finita, ma semmai la superficie piana di un tavolo di lavoro su cui confrontarsi continuamente in via teorica e soprattutto pratica, ovvero, entro le incognite di un impegno congiunto che non esiterei definire, in questa forma, del tutto sperimentale. Per chi vuol cominciare a documentarsi, quattro opere imprescindibili: Giorgio de Santillana, Martha von Dechend - Il Mulino di Ampleto . Ed Adelphi ; Giorgio de Santillana, Martha von Dechend - Sirio. Ed. Adelphi; Giorgio de Santillana - Fato antico e fato moderno. Ed. Adelphi; Andrea Casella - Alle radici dell'albero cosmico. Lulu Edizioni. Ovviamente, nessuno verrà lasciato solo! Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti

5 commenti:

  1. Fabio, se non ho capito male, nel saggio saranno presentati gli aspetti numerici trovati nella Bibbia e le relative connessioni con la meccanica e la fisica astronomica, e anche le conseguenti considerazioni che tali osservazioni producono, che, penso, siano dipendenti dal pensiero del casella che fa suo il concetto di aristotele, riportato da cicerone "sarebbe proprio il primordiale timore suscitato dal regolare volgersi degli astri ad aver originato la religione".

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  2. Sì, il Casella usa quell'espressione, "timore", ma non è [nell'originale di Cicerone]; la parola che meglio si addice al caso è "meraviglia": Aristotele delinea infatti lo stupore di una civiltà cresciuta nel sottosuolo che all'improvviso scopre l'esistenza dei moti celesti. Casella a mio avviso non c'entra adeguatamente il punto, mettendo in correlazione lo stupore di chi scopre i moti celesti con i processi mentali e psicologici che hanno portato alla nascita della religione. Quei processi coinvolgono - sempre secondo me - il bisogno tipicamente umano di "dare un senso" alla realtà.

    La sensazione che l'uomo prova di fronte al cielo stellato, appena successiva alla meraviglia, è una sorta di "spaesamento", generata dall'impossibilità di poter individuare una valida ragione per l'esistenza del cosmo, la sua bellezza e la sua irraggiungibile perfezione. Se ai principali "luminari" riesce ad associare uno scopo che viene efficacemente descritto in [Genesi I], "separare il giorno dalla notte", lo stesso non si può dire per le stelle, la cui distribuzione caotica e i cui moti non così semplici come sembra, possono causare non "timore", quando "spaesamento", forse addirittura "sgomento".

    Poi, d'improvviso, arriva una idea che agli albori della civiltà deve essere stata rivoluzionaria: quella di non limitarsi ad osservare la distribuzione caotica delle stelle sul manto indaco del cielo, ma di tentare di "unire i puntini", creando dapprima glifi, poi figure. Ed ecco che quelle figure assumono significato, specialmente se inserite in storie; normalmente vicende a sfondo mitologico, che si svolgono in tempi antichissimi, quando quelle figure celesti erano persone, animali o creature celesti che popolavano la Terra. Poi, per vicende diverse, sono salite in cielo e sono rimaste lì, cristallizzate, a ricordare per sempre a chi le osserva il senso della storia che hanno vissuto. E le storie confortano, con la loro morale, dando un senso a ciò che in apparenza non ha senso.

    Questo esatto processo viene ripercorso dai neonati, quando nei primi mesi di vita iniziano a percepire il mondo e ad attribuire un significato a tutto ciò che incontrano.

    A mio avviso, l'episodio evangelico noto come [moltiplicazione dei pani e dei pesci], dove la moltiplicazione non viene mai menzionata, ricorda esattamente questo processo. Ne ho parlato nel post che indico qui sotto, non per fare pubblicità (ci mancherebbe!), ma solo per un cordiale scambio di opinioni.

    http://profezieevangeliche.blogspot.com/2020/07/la-creazione-del-cielo.html

    Grazie! A. R.

    PS: Fabio, davvero non si capisce come mai il blog venga bellamente ignorato da Google ... non sarà perché hai utilizzato nel titolo la temibile parola "anarchico" e ti hanno preso per un camerata di Jake Angeli?

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  3. 'nnaggia, non mi ha messo il link, rimedio:

    http://profezieevangeliche.blogspot.com/2020/07/la-creazione-del-cielo.html

    N.B.: probabilmente si capisce, ma nel commento qui sopra le parentesi quadre evidenziano i link attivi

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  4. L'ordine anarchico, apparente ossimoro , è in definitiva il concetto di cielo che ho ritenuto più consono al'idea degli antichi osservatori della volta celeste. O quella perlomeno, che credo possa essere, in virtù di quanto finora ho potuto dedurre dai miei lavori. Invisibili al Grande Occhio di Google? Un vantaggio a mio parere in prospettiva di piena libertà di pensiero ed espressione.

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  5. L'articolo contiene un'imprecisione: attualmente, questo blog non è più invisibile ai motori di ricerca Google. Ci siamo allineati, dunque, a tutti gli altri spazi on-line

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