Mi affaccio nuovamente su una delle questioni più importanti trattate e argomentate in questo blog, quella cioè della Bibbia e dei suoi contenuti cifrati. Pochi giorni fa, un fugace scambio con uno stimato neurologo (del quale manterrò per il momento l’anonimato), mi ha riportato ad alcuni significativi passaggi della corrispondenza intrapresa con un'altra figura dotta, un matematico che, per sua espressa volontà, chiamerò Professor P. In questo contributo ho voluto proporre le sue posizioni e soprattutto le sue convinzioni rispetto al valore e ai significati del testo biblico, che si sono rivelate del tutto sovrapponibili a quelle dello stimato medico (Professor F), al quale inoltro l’invito a seguire il nostro dibattito nella speranza trovi buone ragioni per intervenire e, volendo, per rendere pubblica la sua identità. In caso contrario può naturalmente servirsi dell’anonimato con il nickname che gli sembrerà più opportuno. L'operazione da me intrapresa in questo scambio 'a distanza', ambisce a un confronto essenziale, finalizzato alla ricerca di conferme, o di preziose smentite, che possano fornirmi l'occasione di rivedere, aggiustare o, piuttosto, estirpare di netto quanto da me/noi indagato e pazientemente riportato fra le pagine digitali di questo spazio.
Ecco dunque i primi passaggi
delle e-mail che - grazie all’intercessione
del biblista ed esperto di ebraico
antico Mauro Biglino - ci siamo ‘cortesemente’ scambiati col Professor P.
Attenzione, la mediazione dello scrittore torinese non significa affatto che condivido il suo pensiero rispetto ai temi di cui si è detto, verso il quale invece mi sono posto come acerrimo detrattore, palesando così la sua sincera disponibilità a seguire un dialogo evidentemente, per lui, non privo di interesse. Lode dunque, a Mauro Biglino, per la sua encomiabile cortesia.
Ecco la
prima comunicazione inviata al Professor P , di seguito le mie repliche.
1^ e-mail
Gent. Professor P,
la ringrazio per la disponibilità e ringrazio anche lo scrittore Mauro Biglino che, nonostante l’evidente inconciliabilità delle nostre rispettive posizioni, ha deciso di aiutarmi, mostrando una delicatezza genuina e non comune. O forse, animato dalla sua proverbiale curiosità, nutre anche lui un particolare interesse per certe tematiche. Chissà. I matematici da me interpellati, hanno invece preferito schivare ogni confronto, per scarsa dimestichezza con la materia devozionale, si son affrettati a motivare; mentre dal pulpito opposto, quello dei teologi, l’indifferenza è stata perfino maggiore. A sentir parlare di ‘riscontri matematici’ anche questi ultimi, dunque, si son tirati pregiudizialmente indietro. Il Cardinale Gianfranco Ravasi, in una e-mail alquanto sbrigativa, ha definito le nostre analisi (senza nemmeno tirarci un’occhiata), ‘ipotesi fantasiose’, ignorando forse che la traccia iniziale che vuole i testi sacri depositari di precisi contenuti scientifici, non proviene da un fesso qualsiasi, qual io posso essere, ma da un certo Giorgio De Santillana. Se questa è la profondità di pensiero del più alto rappresentante dell istituto della Pontificia Cultura, bisognerebbe davvero convincere il Capoccia a tirar via la Bibbia dalle mani dei preti! Adesso però, vorrei mettere da parte il mio sarcasmo spicciolo per catapultarla subito nel vivo della faccenda compendiata nell’allegato che porta il suo nome il cui contenuto è raccolto in questo breve articolo https://arteeordineanarchico.blogspot.com/2021/04/gli-anni-dei-patriarchi-antidiluviani.html pubblicato pochi giorni fa su questo stesso sito.
Illustrazione di fabio painnet blade
Avevo appena finito di leggere l'ultimo post ed ecco che ne compare uno nuovo. Roba di tutto rispetto , mi sembra. E mi sembra anche di aver capito chi è il matematico saccente.
RispondiEliminaIl seguito è molto interessante. Cercherò di postarlo al più presto.
RispondiEliminaBuon giorno a tutti.
RispondiEliminami qualifico solo col nome di battesimo, come è abitudine dei frequentatori di questo blog. L’idea di considerare solo la parte cifrata dei testi sacri, la sento per la prima volta in vita mia. Come posso documentarmi , a parte il libro di G.de Santillana?
In realtà, l’idea di considerare la parte numerica dei testi arcaici, giunti a noi per lo più come Testi Sacri, l’ho trovata anche in rete, sebbene assai raramente. Di solito, i ragionamenti più interessanti li ho veduti svolgere da non-esperti. A tal proposito, chiedo la vostra collaborazione per riuscire a contattare alcuni frequentatori del sito Energia Nuova in cui casualmente mi sono imbattuto qualche tempo fa. Se qualcuno riuscisse a contattare, o a indirizzare su questo spazio, quei commentatori che rispondono al nickname di ‘Giullare’ , ‘Andrè’ , Diego o Harlock, gliene sarei infinitamente grato, perché costoro – caso più unico che raro - sembrano particolarmente vicini alle nostre posizioni.
RispondiEliminaSito ben più rilevante nell’economia di questa discussione è Axis Mundi, specie nei contributi di un loro autore, un certo Andrea Casella. Notevole la sua fatica: Alle radici dell’albero cosmico. Ma anche gli altri Autori meritano.
Grazie per i consigli
EliminaL’avevi già consigliato. L’ho letto allora. interessante, un utile compendio del più denso Il Mulino diAmleto, di Santillana.
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RispondiEliminaSulla stessa frequenza, ma con molta malafede, ricordo inoltre il tentativo fatto da Michael Drosnin (the Bible code) che ha buggerato persino massimo polidoro, punta di spicco del famoso cicap di piero angela. Per capire l’inganno di Drosnin, col quale massimo polidoro aveva confuso i nostri lavori, occorre comprendere il significato dei principi del calcolo combinatorio, o aver studiato dallo Schaum (un buon testo di statistica di base ) cosa che gli esponenti del cicap non devono aver fatto nelle dovute maniere.
RispondiEliminail proposito di trattare i numeri nello specifico di misure astronomiche, e perciò come tempi di durata di determinati fenomeni planetari, non è mai stato portato avanti da nessuno, mi risulta. Chiedo conferma Blade.
RispondiEliminaBè, in realtà queste sono competenze archeoastronomiche, ma le ricerche degli astronomi impegnati in questo campo non si interessano dei testi e strutturano le loro teorie sulla base di mappe stellari ricostruite in relazione alle epoche, grazie ad efficaci programmi computerizzati.
RispondiEliminaNoi invece riteniamo che quando un numero biblico, magari ripetuto numerose volte, combaci con minime approssimazioni (ma talvolta la coincidenza è assoluta) alla misura / durata di un fenomeno cosmico importante ( come lo sono per gli ebrei: la precessione degli equinozi, il grado precessionale, il mese, precessionale, le case zodiacali, pari a un dodicesimo del ciclo precessionale), rappresenti una conferma del fatto che quel numero, in quel testo, non possa essere stato inserito casualmente.
RispondiEliminanel prossimo articolo porteremo a conoscenza del Professor P un ragionamento concreto sulla cronologia dei regni di Giuda e Israele (Libro …), nel quale evidenzieremo come a fronte di un ‘piccolo’ errore i redattori biblici avessero inteso nascondere una cifra piuttosto significativa in relazione al ciclo precessionale. In pratica, proprio in virtù del significato astronomico di questa misura, noi crediamo che essa non sia stata inserita casualmente, né casualmente sia stato compiuto l’errore, senza il quale la sommatoria in questione non avrebbe nulla di preciso da comunicarci.
RispondiEliminaInoltre, rileviamo che la durata del grado precessionale, sia stata abilmente criptata in almeno tre testi biblici: Numeri, Genesi e Salmo 90. Questa straordinaria corrispondenza conferma l’idea (ben più che una vaga idea) che i numeri menzionati in quei tre testi non siano stati inseriti a caso, benché noi non forniamo una soluzione secca per ciascuno di essi.
voglio proprio vedere cosa ne pensa il Professor P. Ma possiamo dire Pigì?
RispondiEliminaSenza autorizzazione nessuna conferma da parte mia. Stop
EliminaSì. Molto singolare che matematico e religioso vadano beatamente a braccetto. Quando si tratta di difendere il proprio lavoro e soprattutto i privilegi del successo, tutti mangiano dallo stesso piatto, senza schivare nulla. Purtroppo non si rendono conto che il loro impegno non ha portato soluzioni di alcun tipo. Solo in virtù di ciò, dovrebbero mostrare maggio apertura , cercando di distinguere fra proposte serie e non. Invece dileggiano senza distinguo chiunque non si allinei al loro pensiero ' elevato'
RispondiEliminaSchivare? Senza 'schifare' nulla direi... A me ,personalmente fanno orrore certi figuri. Non credo che il professore P possa capire quanto qui affermato. Spero non sia quel personaggio che credo perché in tal caso vorrebbe dire che come dirigenti Rai e Mediaset siamo messi davvero male e siamo messi male tutti noi che ci fidiamo di questi personaggetti. La questione Covid la dice lunga
EliminaQuel che dici, Blade, sconcerta. Soprattutto da parte di un matematico. Il prof.Pì, esattamente come l’ideologo prete, difende ciò che gli fa vendere un sacco di copie , che gli garantisce il successo a patto che stia sempre a ribadire tutte le fregnacce del pensiero unico, da darwin a newton etc.. etc.. Questi, in pratica sanno già cosa devono dire pubblicamente e cosa non devono dire. Se non rigano dritti non parlano più in tivù. Poi li voglio vedere a raccattar palanche agli angoli delle strade.
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