giovedì 16 luglio 2020

Numeri non parole

  Abbiamo visto in precedenza (Qui) come e in quale veste i libri della Bibbia siano giunti fino a noi e quante modificazioni abbiano subito nel tempo.  Eppure non sono affatto pochi quelli che credono ancora che essi abbiano mantenuto inalterati  i significati delle origini.
Nei secoli passati questi testi tanto preziosi sotto il profitto devozionale, sono stati continuamente rivisitati secondo lo schiribizzo (leggi, la convenienza) di coloro che possedevano abbastanza autorità per poterne cambiare l'impostazione e perfino il senso, senza chiedere permesso a nessuno.
Ciò che non pare proprio aver subito contaminazioni dai tempi della stesura dei masoreti della scuola di Tiberiade (VII secolo d.C.), è invece il principio dell'unicità del Dio ebraico.
Ne abbiamo discusso amichevolmente qui , con il giovane scrittore Marco Candida , sul blog letterario Vibrisse.




A parte la solidità di alcuni concetti, peraltro non riconosciuta unanimemente, su gran parte degli scritti biblici , per ciò che concerne la porzione alfabetica, gravano pesanti sospett di manipolazione, ma non di contraffazione.

                                               I grandi manipolatori della Bibbia

   Nella lista dei grandi manipolatori della Bibbia spicca, per regale arroganza e invadente autorità, la figura di quello psicopatico di Enrico VIII; benché ve ne siano altri, pescati perlopiù dall'ambiente monastico e clericale,  di recente, a questo ridondante calderone  di interpreti, si è aggiunta  anche la nutrita compagine dei 'traduttori letterali', una categoria di studiosi intenti a promuovere con  costanza e ottimi profitti l'idea che, quanto riportato nei testi della tradizione ebraica, sia cronaca fedele di fatti realmente accaduti. Nonostante ciò, vorrei ribadire con forza, pur correndo il rischio di essere frainteso, che in fondo la Bibbia non è mai stata falsificata. Proprio così: non lo è mai stata, perché, in caso contrario,  i suoi autori avrebbero usato un linguaggio preciso, a prova di  contraffazione, mentre l'utilizzo di un idioma sprovvisto di vocali, sembrava invece voler facilitare l'intervento esterno e la creazione di versioni differenti, dato che la vocalizzazione concepita dai traduttori di turno, avrebbe consentito di fornire una vasta gamma di significati alternativi,  non necessariamente riconducibili all'originale di cui nulla - fino a prova contraria -  è dato sapere. 



   I veri Autori della Bibbia, quelli che per primi hanno composto i versetti  noti a tutti, debbono essersi ingegnati a utilizzare uno strumento linguistico molto particolare e funzionale ad eventuali adattamenti, cioè  fatto apposta per essere rivoltato o stravolto a seconda dei significati che si volevano inserire. Ed allora, a meno di non voler considerare questi antichi autori degli sfaccendati, bisogna pensare che essi abbiano creato volontariamente i presupposti affinché il testo base potesse essere adattato a circostanze storiche e alle idee (in realtà, ideologie) di un qualsivoglia sovrano conquistatore, il quale, nel timore di vedere oscurati i valori e le conoscenze scientifiche della propria civiltà (quella dei dominatori) ad opera di documenti concepiti in seno a una cultura sottomessa, non decidesse di punto in bianco di eliminarli dalla faccia della terra. La precauzione ideata dagli antichi eruditi ebrei sembrerebbe più che giustificata alla luce del macello perpetrato in Sudamerica dalla premiata ditta iberica Pizzarro & soci e dal trattamento riservato a testi sacri di quelle lontane civiltà.

Penso allora di poter concludere che l'adozione dell'ebraico a-vocalizzato da parte degli  sconosciuti Autori della Bibbia, sia stata una genialata non da poco, pensata per proteggere qualcosa. Ma a questo punto sorge spontaneo un interrogativo: cosa intendevano preservare?

5 commenti:

  1. Per cortesia, potresti citare qualche esempio di manipolazione?

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    1. @Alberto, gli esempi sono troppi e nessuno più emblematico degli altri. Basta cercare in rete per trovarne , anche di importanti. Il fatto è che , fortunatamente non riguardano i numeri. Il post, tuttavia, intende specificare che per manipolazione, si intende 'metter le mani' su un testo, fornirgli un indirizzo, così come è frequentemente avvenuto nella storia, ma senza parlare di contraffazione perché la stesura originaria non prevedeva questa supposta univocità di significati che spesso gli attribuiamo noi, uomini di quest'epoca. Non trovo facile sintetizzare una risposta ma se stai su queste frequenze il prossimo contributo definirà ben gli scopi del blog che prevedono una collaborazione con i lettori. Rispondendo attivamente all'appello/invito troverai probabilmente le risposte che cerchi (e forse perfino qualcosina in più)

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  2. Daniele17:50:00

    è più difficile trovare esempi di testi non manipolati. Tutto è manipolato dalla chiesa

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  3. Anonimo18:14:00

    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/come-la-neochiesa-manipola-anche-le-scritture

    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2017/10/04/come-manipolare-e-stravolgere-il-vangelo/

    Daniele

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  4. Bè, insomma. Giusto per par condicio:
    https://www.amicidomenicani.it/sappiamo-che-il-vangelo-e-stato-tradotto-e-ritradotto-come-facciamo-a-sapere-se-non-sia-stato-manipolato/
    La rete comunque non fa testo. Ragioniamo con la nostra testa.

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