Il saggio
Su alcuni articoli , che si potranno visionare in sequenza digitando la voce 'cielo' sulle etichette dei relativi post che la contengono, abbiamo già cominciato a trattare i temi portanti di un saggio sul linguaggio arcaico. Secondo noi gli antichi, attraverso narrazioni all'apparenza fantasiose (contenuti favolistici) definivano tempi e durate di fenomeni astronomici. Questi dati erano dunque celati nel testo in forma cifrata e potevano essere rivelati solo attraverso l'applicazione di un peculiare criterio analitico. I numeri menzionati frequentemente nella Bibbia, ad esempio , non sono porzioni di testo buttate lì a casaccio (come sostengono molti studiosi ) ma codici che riconducono a misure precise sulla durata di particolari fenomeni astronomici. Ci siamo chiesti se le centinaia di anni di vita dei patriarchi antidiluviani volevano solo rappresentare la longevità di esseri soprannaturali ( o che altro?).Questi numeri, è bene meditarci su attentamente, al contrario delle parole (porzione alfabetica del testo) non hanno subito nel tempo manipolazioni di sorta, forse perché frettolosamente archiviati come elementi inaffidabili e spesso imprecisi. Prove alla mano, abbiamo invece dimostrato che i numeri biblici nascondono misure assai precise.
Il romanzo
Il secondo progetto che vorremmo portare avanti in queste pagine telematiche riguarda invece la stesura di un romanzo. In questo caso abbiamo pensato di coinvolgere i lettori in ogni passo della narrazione e costruire così, in un impegno di lavoro collettivo, le vicende di alcuni personaggi chiave dei racconti biblici, per poi aprire finestre interpretative possibili e addentrarci nelle virtù di un linguaggio costruito per consentire un orientamento interpretativo.Il racconto prevede - in linea di massima - un canovaccio di riferimento, un solco cioè dal quale la trama potrà biforcarsi ed all'interno della quale si lascerà ai lettori/autori la possibilità di definire varianti e percorsi narrativi del tutto autonomi. Insomma, più facile a farsi che a dirsi...
Il progetto vorrebbe anche dedicare ampi spazi alle illustrazioni, chi vuol collaborare deve soltanto rispettare i canoni dello stile steampunk
Fra gli altri temi, ciò che un lavoro del genere si propone di affrontare è la questione della versatilità della lingua, della sua instabilità semantica, in forte antitesi col motto scripta manent che vorrebbe illusoriamente convincerci del carattere di inalterabilità insito nella testimonianza scritta, per dire in fin dei conti, che le lingue scritte (non solo quelle a-vocalizzate) non garantiscono affatto questa supposta univocità di significati, non riportano coerenza o attendibilità storica in misura più efficace di un racconto tramandato oralmente. Onde capire bene questo concetto occorrerà altresì studiare gli elementi del criterio selettivo usato dagli storici per valutare l'attendibilità di reperti antichi e imparare a considerare vari parametri utili a questo scopo, come datazione, autenticità dei reperti e conciliabilità delle fonti (eterogenee). A questo punto, inutile dire che le domande sono gradite e necessarie.
Le lingue scritte non garantiscono univocità di
significati in misura maggiore di quelle parlate
La narrazione che proporrò in varie puntate, non dovrà quindi esser considerata un'opera letteraria finita, ma semmai la superficie piana di un tavolo di lavoro su cui confrontarsi continuamente in via teorica e soprattutto pratica, ovvero, entro le incognite di un impegno congiunto che non esiterei definire, in questa forma, del tutto sperimentale.
Per chi vuol cominciare a documentarsi, quattro opere imprescindibili:
Giorgio de Santillana, Martha von Dechend - Il Mulino di Ampleto . Ed Adelphi
Giorgio de Santillana, Martha von Dechend - Sirio. Ed. Adelphi
Giorgio de Santillana - Fato antico e fato moderno. Ed. Adelphi
Andrea Casella - Alle radici dell'albero cosmico. Lulu Edizioni.
Ovviamente, nessuno verrà lasciato solo! Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti
Fabio Painnet Blade
atzorifabio64@gmail.com