giovedì 23 luglio 2020

Scopi del Blog

Per quanto possa fregare a qualcuno mi sono finalmente deciso a esporre gli intenti che hanno ispirato la realizzazione di questo piccolo spazio telematico. Ho concepito l'idea di un blog fantasma  (oscurato cioè ai motori di ricerca di Google) non tanto per raccogliere consensi a piene mani, né per promuovere i contenuti di un prodotto finito e in attesa di esser venduto, ma più che altro per portare a compimento due progetti di carattere letterario: un saggio e una narrazione.



                                                                     Il saggio

Su alcuni articoli , che si potranno visionare in sequenza digitando la voce 'cielo' sulle etichette dei relativi post che la contengono, abbiamo già cominciato a trattare i temi portanti di un saggio sul  linguaggio arcaico.  Secondo noi gli antichi, attraverso narrazioni all'apparenza fantasiose (contenuti favolistici)  definivano tempi e durate di fenomeni astronomici. Questi dati erano dunque celati nel testo in forma cifrata  e potevano essere rivelati solo attraverso l'applicazione di un peculiare criterio  analitico. I numeri menzionati frequentemente nella Bibbia, ad esempio , non sono porzioni di testo buttate lì a casaccio (come sostengono molti studiosi ) ma codici che riconducono a misure precise sulla durata di particolari fenomeni astronomici. Ci siamo chiesti  se le centinaia di anni di vita dei patriarchi antidiluviani volevano solo rappresentare la longevità di esseri soprannaturali ( o che altro?).
 Questi numeri, è bene meditarci su attentamente, al contrario delle parole (porzione alfabetica del testo)  non hanno subito nel tempo manipolazioni di sorta, forse perché frettolosamente archiviati come elementi inaffidabili e spesso imprecisi. Prove alla mano, abbiamo invece dimostrato che i numeri biblici nascondono misure assai precise.

                                                                      Il romanzo

  Il secondo progetto che vorremmo portare avanti in queste pagine telematiche riguarda invece la stesura di un romanzo. In questo caso abbiamo pensato di coinvolgere i lettori in ogni passo della narrazione e costruire così, in un impegno di lavoro collettivo, le vicende di alcuni personaggi chiave dei racconti biblici, per poi aprire finestre interpretative possibili e addentrarci nelle virtù di un linguaggio costruito  per consentire un orientamento interpretativo.
Il racconto prevede - in linea di massima - un canovaccio di riferimento,  un solco cioè dal quale la trama potrà biforcarsi ed all'interno della quale si lascerà ai lettori/autori la possibilità di definire varianti e percorsi narrativi del tutto autonomi. Insomma, più facile a farsi che a dirsi...
Il progetto vorrebbe anche dedicare ampi spazi alle illustrazioni, chi vuol collaborare deve soltanto rispettare i canoni dello stile  steampunk



  Fra gli altri temi, ciò che un lavoro del genere si propone di affrontare è la questione della versatilità della lingua, della sua instabilità semantica, in forte antitesi col motto scripta manent che vorrebbe illusoriamente convincerci del carattere di inalterabilità insito nella testimonianza scritta, per dire in fin dei conti, che le lingue scritte (non solo quelle a-vocalizzate) non garantiscono affatto questa supposta univocità di significati, non riportano coerenza o attendibilità storica in misura più efficace di un racconto tramandato oralmente. Onde capire bene questo concetto occorrerà altresì studiare gli elementi del criterio selettivo usato dagli storici per valutare  l'attendibilità di reperti antichi e imparare a considerare vari parametri utili a questo scopo, come datazione, autenticità dei reperti e conciliabilità delle fonti (eterogenee). A questo punto, inutile dire che le domande sono gradite e necessarie.


                            Le lingue scritte non garantiscono univocità di

                        significati in misura maggiore di quelle parlate



  La narrazione  che proporrò in varie puntate, non dovrà quindi esser considerata un'opera letteraria finita, ma semmai la superficie piana di un tavolo di lavoro su cui confrontarsi continuamente in via teorica e soprattutto pratica, ovvero, entro le incognite  di un impegno congiunto che non esiterei definire, in questa forma, del tutto sperimentale. 

Per chi vuol cominciare a documentarsi, quattro opere imprescindibili:
Giorgio de Santillana, Martha von Dechend - Il Mulino di Ampleto . Ed Adelphi


Giorgio de Santillana, Martha von Dechend  - Sirio. Ed. Adelphi



Giorgio de Santillana  - Fato antico e fato moderno. Ed. Adelphi



Andrea Casella - Alle radici dell'albero cosmico. Lulu Edizioni.



Ovviamente,  nessuno verrà lasciato solo! Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti

                                                                                                         Fabio Painnet Blade
                                                                                                        atzori.fabio@email.it


29 commenti:

  1. Fabio, complimenti per le illustrazioni!!!

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  2. E vabbuò...Ma sul resto che mi dici? 'Sta cosa si puo fare? Gli argomenti sono accessibili?
    I libri in primo piano, sono buoni testi?

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  3. Fabio, grazie alla lettura di questi ultimi e interessanti post ho mutato il mio punto di vista nei confronti della Bibbia. Una prima illuminazione c'è stata con il precedente post dove scrivi "bisogna pensare che essi abbiano creato volontariamente i presupposti affinché il testo base potesse essere adattato a circostanze storiche e alle idee (in realtà, ideologie) di un qualsivoglia sovrano conquistatore", altra luce è arrivata quando hai trattato dell"instabilità semantica". Dopo queste rivelazioni, ora, ritengo la Bibbia, per ciò che concerne la testimonianza scritta, sia un misero libro di barzellette, privo di alcun valore sia storico che religioso o morale. Dopo questa constatazione sorgono i primi dubbi e incertezze, che ti chiedo di diradare. Nel libro, Casella prende come fonte autorevole il libro della Genesi per dare prestigio alla sua tesi " La Genesi è chiara nell'investitura dell'uomo a luogotenente di Dio nell'universo (1, 26) "Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra"(pag. 8-9). Questo suo modo di usare la Genesi restringendola ed affogandola con un solo significato ed anche ben determinato, non va contro le tue giuste intuizioni? Poi, per cortesia, un chiarimento in merito a questo concetto "Il tempo ciclico, il tempo delle reincarnazioni, dei vaticini che gettano un ponte tra passato e presente, non esiste più." (pag. 220) Cosa si intende per "tempo delle reincarnazioni"? Comunque il tuo progetto merita tutto il sostegno neccessario perchè si avventura per sconosciute strade irte di ostacoli, che condurranno certamente in sorprendenti scenari.

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  4. @Alberto, credo che non vi sia nella tua analisi una corretta esposizione del pensiero dell'autore Casella, il quale si limita ad analizzare la relazione uomo tempo nelle due fasi del pensiero filosofico (pag 100): una è l'idea di 'un soggetto inscritto in un tempo che è, che ritorna su se stesso...', è l'individuo che non perde definitivamente la propria relazione col 'cosmo ruotante'. Nella seconda fase la relazione si perde, si passa ad un tempo che non esiste, se non nella misura in cui esiste il soggetto (Einstein, il tempo relativo). Si passa quindi da un uomo nel tempo (periodo arcaico fino a Platone) a un uomo-padrone del tempo. Casella afferma che in questo passaggio paghiamo lo scotto e il suo libro analizza i termini di un linguaggio che non riusciamo più a comprendere ed infatti, proprio come fai tu, l'umanità del nuovo millennio vede nella Bibbia o un testo divino insindacabile o una barzelletta (sbagliando in entrambi i casi). Insomma, l'autore a leggere fino in fondo il paragrafo, sostiene che per effetto della modernità non vediamo nè speriamo più in un ordine superiore capace di redimerci, consapevolezza presente nei nostri antichi progenitori.
    In quanto al mio post, so di spingermi nell'intimo di affermzioni distanti e slegate dall'orientamento critico degli autori da me citati

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    1. Fabio, comunque per casella il mandante dell'assassino del tempo non è la modernità bensì il Cristianesimo "è nel Cristianesimo che va ricercato il primo
      colpo di piccone ali 'impostazione cosmica dell'uomo arcaico. L'avvento del Cristianesimo, con la sua escatologia senza appello, ha espulso l'umanità dal ciclo del
      tempo, che si è sciolto in una strana scansione indefmita di attimi neutri: oggi noi fluttuiamo in una sorta di eterno passato che non passa (basta guardare il calendario), slegati da ogni ciclo di ordine superiore, al di fuori del kòsmos." e ancora " Il Cristianesimo, nemico giurato di astrologi e scrutatori dei "segni" celesti, !ungi dal porre sulla terra il regno di Dio e dell'Agnello per i secoli dei secoli (Ap. XXII, 5), ha in realtà preparato le basi a quel laicismo acosmico e antropocentrico che esso stesso, in modo incoerente, biasima.", concetto che riporta anche nella frase che hai citato, ma in maniera incompleta " La storia del pensiero è la ricerca di questo affrancamento: si è passati da un uomo-nel-tempo (periodo arcaico fino a Platone), a un uomo-padrone-del-tempo (Giudeo-Cristianesimo e suo figlio Positivismo) a un uomo-tempo (contemporaneità)".Ti chiedo, quando ne avessi la disponibilità, di esprimere il tuo parere riguardo alla discendenza del positivismo dal Cristianesimo. Ti ringrazio.

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    2. Mah, vediamo di capirci - e scusa Fabio l'intromissione a gamba tesa - non c'è alcun bisogno di cercar di attribuire l'assassinio del tempo alla religione: possiamo far finta di non vedere, ma il tempo è l'espressione antitetica dell'eternità dello Spirito. Le religioni - incluso il Cristianesimo - non hanno "ucciso il tempo"; hanno fatto il possibile per mettere l'uomo in guardia rispetto all'idolatria del tempo.

      Il Lucifero dell'Inferno di Dante è un fulgido esempio di ciò a cui si riduce la vita, quando si rimuove dall'uomo la parte immortale e si lascia quella che opera nel tempo. L'uomo diventa un meccanismo: una successione di stati stabili che si ripetono in sequenza, scanditi dallo scorrere del tempo. Nella Genesi questo tipo di uomo è quello creato per secondo (sapete benissimo che nella Genesi l'uomo viene creato due volte), da JHWH. Prima di lui, Elohim aveva già plasmato il prototipo dell'uomo-eterno, atemporale e spirituale. In seguito, lo spirito di quell'uomo eterno viene insufflato come spirito vivente nell'uomo-tempo, generando l'ibrido che tutti noi siamo: coloro che sono nel mondo(/tempo), ma non del mondo(/tempo).

      Il Cristianesimo, nella sua celebrazione dei riti cosmici, non fa eccezione. Di sicuro non può essere accusato di attentare al concetto di uomo cosmico (se Casella sostiene questo, non sono d'accordo con lui) ... semmai, infonde significato in quei cicli, affinché l'ibrido riconosca la sua provenienza più elevata e si faccia strumento della "Spiritualizzazione" del mondo 3+1D. L'attribuzione di significato è prerogativa dell'intelletto, che è una delle componenti a-temporali dell'uomo: non è il tempo a definire il tuo livello di comprensione, ma è il tuo livello di comprensione a dare un senso al tempo.

      Non possiamo nemmeno incolpare la Chiesa della volontà di alterare il nobile intento di "completamento" presente nel Vangelo: il simbolismo astronomico del testo è intatto, segno che esso o non è stato compreso, o se è stato compreso è stato lasciato e trasmesso. Il problema non è il Cristianesimo, come non lo è, per esempio, la Massoneria, o qualunque altra organizzazione umana. Il problema, come sempre, è l'uomo.

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  5. Anonimo07:15:00

    Casella è un genio!

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  6. Daniele07:17:00

    A me sembra che Alberto faccia ironia con quel suo illuminarsi continuamente

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  7. @Alberto, temo che stia confondendo il cattolicesimo col cristianesimo. Ti consiglio di seguire le analisi di uno studioso più bravo di me sul suo sito Profezie evangeliche, per capire che il Cristianesimo delle origini è intriso di astronomia fino al midollo. Quando mi sono confrontato con un eminente rappresentante del cattolicesimo moderno, il Cardinale G.Ravasi, quello ha sorriso sarcastico alle mie 'allusioni'bollandole come fantasie. Quale miglior prova dell'orientamento pregiudiziale del pensiero cattolico moderno? Sulla paura dell'astrolatria, a ben vedere, Cattolicesimo e giudaismo vanno a braccetto da secoli.
    Su Casella ti riporto un virgolettato che dovrebbe sciogliere ogni dubbio:
    " Da ciò l'atteggiamento esistenziale nei confronti del tempo:non più una grandezza misurabile e visibile (com'era nella scienza degli antichi) nel periodico transito delle stelle, ma un variare al variare del soggetto. Prima di Heiddegere le scoperte di Einstein avevano dato una base scientifica a questo soggettivismo temporale. ' Forse credi che Einstein, ufficialmente ebreo non professante e non credente, fosse segretamente cristiano? Egli è l'emblema dello scientismo moderno, il responsabile di quello che dici.

    Quali sono invece le frasi del casella che ti hanno indotto a pensare ad una condanna del Cristianesimo? Riportale nel dettaglio. Forse le sue parole potrebbero essere riferite alla rigidità dogmatica del cattolicesimo che storicamente ha sempre appoggiato il potere e quindi oggi appoggia senza riserve i dettami delle tecnocrazie che si abbeverano nel positivismo settecentesco. D'altronde questo è un chiaro concetto espresso da Santillana (il MUlino di Ampleto). Devo riportare anche il virgolettato di questo testo o te lo vai a leggere da solo?

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  8. Caro Fabio, queste frasi sono copiate dal libro di casella " "è nel Cristianesimo che va ricercato il primo
    colpo di piccone ali 'impostazione cosmica dell'uomo arcaico. L'avvento del Cristianesimo, con la sua escatologia senza appello, ha espulso l'umanità dal ciclo del
    tempo, che si è sciolto in una strana scansione indefmita di attimi neutri: oggi noi fluttuiamo in una sorta di eterno passato che non passa (basta guardare il calendario), slegati da ogni ciclo di ordine superiore, al di fuori del kòsmos." e ancora " Il Cristianesimo, nemico giurato di astrologi e scrutatori dei "segni" celesti, !ungi dal porre sulla terra il regno di Dio e dell'Agnello per i secoli dei secoli (Ap. XXII, 5), ha in realtà preparato le basi a quel laicismo acosmico e antropocentrico che esso stesso, in modo incoerente, biasima.", concetto che riporta anche nella frase che hai citato, ma in maniera incompleta " La storia del pensiero è la ricerca di questo affrancamento: si è passati da un uomo-nel-tempo (periodo arcaico fino a Platone), a un uomo-padrone-del-tempo (Giudeo-Cristianesimo e suo figlio Positivismo) a un uomo-tempo (contemporaneità)".

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    1. In merito allo scientismo moderno, consideri la scienza moderna un valido mezzo per studiare la realtà? se no, quali alternative proponi?

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    2. Sì, le frasi sono riportate correttamente, in quanto alla lettura bisogna intendersi. Se ho ben compreso rifiuti l'idea che il cristianesimo abbia partorito il positivismo, lo trovi incoerente perché il messaggio cristiano è quanto di più lontano possiamo immaginare dal positivismo settecentesco. Alla base della tua osservazione vi è tuttavia l'idea di un unico cristianesimo delle origini, l'idea cioè che il cristianesimo professato nel Settecento sia pressoché rimasto invariato nei secoli precedenti. Il mio presupposto è che,invece, il cristianesimo sia mutato parecchio in quel lasso di tempo ed abbia non solo smarrito, ma addirittura abiurato le fondamenta spirituali gettate dal Cristo. In pratica il cristianesimo ha dimenticato i canoni del linguaggio arcaico di cui si è servito inizialmente per diffondere il proprio credo. Conferendo stabilità immutabile all'avvento di un nuovo ordine (quello dell'Agnello) ha consegnato la variabilità del mondo e dei cicli cosmici all'immutabilità dell'eterno, all'ordine perfettamente classificabile, regolato dalle leggi di causa-effetto. Quale miglior humus poteva trovare il paradigma meccanicista? L'operazione è stata ideologica, per comprenderne le cause bisognerebbe riappropriarsi dei veri significati (anche astronomici) dei Testi.

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    3. Fabio, la mia era soltanto una domanda riguardo alle affermazioni del casella, in tutto questo dibattito, non c'è alcuna mia personale osservazione, perchè ho riportato esclusivamente alcune frasi del casella, è ho chiesto la tua qualificata risposta. Se leggi i precedenti commenti noterai che ho risposto alla tua affermazione dove indicavi, la modernità, affermazione purtroppo falsa,e non il Cristianesimo come assassino del tempo, secondo il casella. Quando avrai la possibilità, ti sarei grato se potessi leggere la tua stimata risposta a questa domanda che ti ho già proposto, ma alla quale non hai risposto: In merito allo scientismo moderno, consideri la scienza moderna un valido mezzo per studiare la realtà, e la Bibbia? se no, quali alternative proponi?

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    4. Ah già, dimenticavo. La scienza moderna non è fisica classica, se comprendiamo anche l'opzione quantistica troveremo molte risposte in più ma sfortunatamente non vi sarebbe spazio per una realtà scientificamente indagabile che comprenda la spiritualità dell'essere. La realtà percepita insomma non è solo fisica.

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    5. Fabio, ti ringrazio per la risposta.

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  9. Bastiano C18:28:00

    Il Cattolicesimo oggi teme l'astrolatria . Si può anche dire 'il cristianesimo', i termini sono intercambiabili ma non si può negare che il Primo Cristianesimo segua la tradizione ebraica e se questa riporta nei testi in forma criptata misure astronomiche precise, come la durata del giorno o del ciclo precessionale che si ritengono scoperte posteriormente alla Bibbia, mi sembra che il moderno ebraismo e il moderno cristianesimo si siano staccate dalla tradizione antica e quindi possono aver influenzato fortemente la cultura scientifica positivista, possono averla ispirata. Perché no?

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  10. @Bastiano. Alla luce di quanto mostreremo già nel prossimo post, questo rifiuto categorico e pregiudiziale del cattolicesimo (nessuno escluso) per il contenuto scientifico dei testi sacri, sconcerta un non credente e ancor di più un credente. Poi ci sono quelli che si scandalizzano per la (nostra) pretesa di leggere i Testi in maniera diversa da quella suggerita dalla Chiesa e, se non da quella, da coloro che la rappresentano. Una cosa sfugge : le nostre analisi non interpretano nulla! Stabiliscono correlazioni e rivelano numeri ben chiari. La chiesa cattolica e il cardinale Ravasi possono starsene a cuccia, con rispetto parlando.

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    1. Per la verità ho motivo di sospettare che questo genere di analisi siano tenute in grande considerazione dagli ambienti più dottrinali della Chiesa. Ma a differenza vostra, penso che abbiano ottime ragioni per evitar di dare risalto al dibattito che stiamo affrontando. Come forse sapete, recentemente ho assistito ad una vera e propria esplosione di visualizzazioni ed iscrizioni sul canale youtube, per il filmato sull'eclissi del 21 Giugno 2020.

      Nonostante gli sforzi per far percepire il valore simbolico di quell'evento, ho notato che una percentuale importante del pubblico che (almeno in teoria) ha visto il video, ha dedicato al tema la medesima attenzione che si dedica ad uno spot televisivo ... e ha posto quesiti per comprendere quale fosse il prodotto pubblicizzato!!

      - un 40% ha ritenuto che il prodotto fosse "il segno divino" (proprio quello che "non sarà dato" a questa generazione): erano coloro che cercando conferme al proprio credo e ai propri valori, auspicavano la "fine del mondo"
      - un 25% ha ritenuto che il prodotto fosse una sgradevole propaganda di matrice massonica, volta a screditare il loro unico-vero credo (curioso come ciascuna delle ramificazioni del Cristianesimo si creda la unica e sola ...)
      - un 20% ha ritenuto che il prodotto fosse una liberatoria ribellione all'ordine costituito: sono quelli del "C'è la fame nel mondo? #HaStatoLaChiesa"
      - un 10% ha ritenuto che il prodotto fosse il compleanno di quelli che compiono gli anni il 21 Giugno e hanno passato il tempo a scambiarsi gli auguri
      - un 5% ha ritenuto che il prodotto fossi io: quelli che "sei solo in cerca di attenzione!"

      Quanti si sono posti una domanda? Quanti hanno saputo chiedersi "perché succede questo?", "che senso ha?", senza affidare la risposta ad una associazione di idee del tutto meccanica. Io onestamente non so che cosa abbia portato l'umanità ad un simile livello di bruttura interiore ... non so nemmeno se sia stato sempre così, forse sì. Ma penso che il livello di attenzione e di disponibilità alla riflessione da parte del pubblico sia eccezionalmente basso. In questa situazione, il destino di anche il più straordinariamente benefico messaggio del mondo è essere frainteso. Quindi, devo ammettere che se io avessi la responsabilità della distribuzione di un messaggio, penso che sarei molto attento a promuoverne la diffusione.

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  11. Tonino18:03:00

    E il cardinale ravasi sta a pensare a voi, magari. seee

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  12. Caro Tonino, devo dirti che invece il Ravasi ci ha degnato di attenzione, ma la sua replica – agghiacciante nei toni – sembra proprio darti ragione visto che sembra scritta ‘senza riflettere’. Direi allora che quello, non è che non pensa a noi, non pensa affatto prima di scrivere! Però si è sporcato le mani, questo glielo dobbiamo riconoscere. Credo invece, per rispondere ad Arcana, che la Chiesa ignori del tutto certi temi a giudicare la risposta inviatami da un certo Tanzella Nitti (astronomo in forze all’osservatorio astronomico del Vativcano) che sosteneva di non avere le competenze per rispondere alla mia domanda con la quale gli chiedevo niente più di qualche ragguaglio sulla possibilità che la Bibbia nascondesse dati scientifici, nella fattispecie: la misura esatta del ciclo precessionale. A dargli retta c’è da farsi scendere il latte alle ginocchia
    Bè, se al giorno d’oggi, questi sono i degni rappresentanti del Cristianesimo, tanto di cappello al buon andrea Casella.

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  13. Ed allora caro @rrich, di che ti stupisci se i tuoi lettori non mostrano alcuna curiosità?

    Ciao Arrich, grazie per l’attenzione, anzitutto. Pensavo fossi già in ferie. Io sarò a disposizione anche a Ferragosto.
    Cercherò di mettere insieme in un’unica tranche, le risposte rivolte a te e al gentile Alberto.
    Entrambi negate la responsabilità del Cristianesimo rispetto l’avvento del positivismo, ma io sostengo che il Cristianesimo (in toto) è parte integrante della cultura dell’epoca moderna e quindi lo vedo , se non mandante, bieco collaborazionista rispetto al clima che ha generato il modello positivista. Le espressioni del Casella sono riduttive e limitate alla premessa di un lavoro che tratta essenzialmente la decodificazione del linguaggio arcaico e che io reputo un buon riferimento letterario per i neofiti. Non condanno le sue frasi ed anzi mi divertono in quella forma così provocatoria. Per me il Primo Cristianesimo, quello apostolico, tanto per intenderci, è antitetico al pensiero scientifico meccanicista, responsabile a sua volta di aver fornito, con le UGL, enorme impulso alla balistica e quindi alla vocazione imperialista e guerrafondaia dell’Occidente (a favorito un decorso storico di varie fasi di ‘abominio e desolazione’). Ma se non si operano opportuni distinguo, mi vanno benone le chiose del Casella. Ovviamente non parlo del Cristianesimo delle liturgie, dei primi martiri o dei missionari, parlo di quel Cristianesimo nelle mani dei teologi e dei filosofi (e non ultimi degli psicologi, a detta del Santillana), un cristianesimo quantomeno deviato dai propositi delle origini, che oggi non esiste più. Credo quindi nell’Apocalisse quando profetizza la corruzione della Chiesa cattolica (un’istituzione fondata apposta per essere corrotta. Lo dico con gran rispetto. ). Allora si deve capire anzitutto se si vuol stare dalla parte della Chiesa o delle Sacre Scritture che ne decretano l’inaffidabilità, visto che una terza possibilità non è data.

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  14. Condivido anche la critica all’escatologia Cristiana che, nelle mani degli interpreti di parte, ha finito per conferire all’avvento del regno dell’Agnello una durata eterna. Questa è però un’accezione mediata dal pensiero scientifico moderno (di matrice ellenista) che la Chiesa ha interiorizzato come proprio, nel momento in cui ha smarrito il senso del linguaggio del mito. Questa modalità espressiva degli antichi aveva abituato a sviluppare il significato finito in un’alternanza binaria di regni, quello vecchio divenuto disarmonico, con quello nuovo, del nuovo ordine. Anche il Marduk babilonese è un sovrano che sovverte il vecchio ordine. Ogni riferimento all’eterno, era inconcepibile per le antiche culture come rappresentazione dell’infinito matematico, benché forse erano al corrente che il nuovo, ad un certo punto, sarebbe diventato vecchio e sarebbe stata necessaria una ulteriore fase transitoria. Bisogna pertanto dire che neppure menzionavano questa dinamica nei versi di un linguaggio concepito secondo un registro favolistico, a usufrutto di un pubblico non preparato alla comprensione di concetti matematici astratti (infatti non menzionavano nemmeno i numeri decimali che introducevano però, mostrando di conoscerli, come risultato di operazioni nascoste).

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    1. Fabio, come sempre sono sempre molto intriganti e coinvolgenti i tuoi pensieri, che aprono nuove e originali interpretazioni allo studio dell'uomo, ma per me, il tuo ampio punto di critico sta tralasciando un importante attore culturale che ha influenzato e determinato lo sviluppo della nostra cultura.

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    1. Fabio, l'infausta sorte del Cattolicesimo, ha contagiato anche le altre porzioni della Cristianità come i protestanti, ortodossi delle varie chiese (Russa, Greca, Armena)
      ,anglicani, etc. etc? Qualcuno si è salvato?

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    2. Anonimo14:48:00

      144000 si salveranno. Gli altri che crepino, se hai capito il post

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    3. Per completare il discorso sul ruolo della Chiesa inviterei alla visione del film 'Silent', di M.Scorsese

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  16. A questo punto dico che ognuno interpreti i Testi e l'Apocalisse come vuole. La discussione di questo passo può andare avanti all'infinito

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