lunedì 7 ottobre 2024

Bestiario apocalittico

 L'Apocalisse rappresenta un' opera di grande impatto simbolico, nel suo genere è decisamente affascinante e,  a duemila anni dalla sua  stesura, non si può dire sia stata dimenticata, o esiliata in una nicchia oscura della letteratura sacra. Ai giorni nostri non mancano i sorrisetti ammirati all'indirizzo dei numerosi mostriciattoli che al suo interno fanno sfoggio di gran fantasia autoriale, ma ad un occhio più attento ogni parola sembra cesellata con cura su un ceppo bello gonfio di simbologie e richiami archetipici. Come abbiamo già fatto col libro di Daniele, anche stavolta cercheremo di lavorare su allegorie cosmiche, visto e assodato che spesso i mitici mostri corrispondono a profili perfettamente sagomati su figure  astrali e costellazioni, come draghi, scorpioni, leoni e orsi. Questa chiara evidenza pone una riflessione di fondo che non può essere ignorata: gli animali apparentemente fantasiosi non sono stati scelti a caso fra quelli conosciuti, dal momento che il bestiario biologico messoci a disposizione dalla natura, sembrerebbe assai  più vasto di quello rappresentato nelle pagine dello scritto apocalittico; pertanto il testo ci propone, quasi sicuramente, soggetti che non potrebbero  riguardare altro se non ammassi di stelle noti fin dai tempi più antichi e riconosciuti fin da allora come importanti costellazioni di riferimento.






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